C’è sempre più tecnologia “pulita” in cantina. L’ultima novità in ordine di data riguarda il lancio di un sofisticato tappo per bottiglie, definito alternativo al sughero, che le aziende vinicole potranno disporre per imbottigliare il vino sin della prossima vendemmia. Si tratta di una chiusura ottenuta da polimeri a base vegetale derivati dalla canna da zucchero, che l’azienda produttrice garantisce essere <più sicuro e a zero impatto ambientale, priva di emissione di anidride carbonica>. Una rivoluzione ecologica.
Il nome brevettato è Select-Bio e a lanciarlo è la Nomacorc, multinazionale leader mondiale nella produzione di tappi con oltre 2 miliardi di pezzi lavorati in quattro stabilimenti tra Stati Uniti, Argentina, Belgio e Cina. Una sede, l’ultima, aperta in questi ultimi anni e che quantomeno rivela l’importanza che la multinazionale americana annette allo sviluppo dell’industria vinicola cinese, che già oggi si colloca al quarto posto per dimensione produttiva, dopo Francia, Italia e Spagna.
La notizia del lancio è stata resa ufficiale dal presidente e Ceo di Nomacorc, Lars von Kantzow, a conferma di quanto già circolato nei corridoi del recente VinItaly, il Salone internazionale del vino di Verona. In quella sede un’anticipazione era stata fatta dal direttore ricerche del gruppo, Olav Aagaard, incontrando Marilisa Allegrini, presidente dell’omonimo gruppo vinicolo veronese, tra i primi in Italia ad avere scelto il tappo Select-Bio per imbottigliare alcuni vini della tenuta San Polo di Montalcino, dove è in atto una sperimentazione colturale orientata a privilegiare lavorazioni a basso impatto ambientale. E infatti, <la nostra scelta – ha dichiarato l’imprenditrice – riguarda il vino base Rubio Igt Toscana, mentre per i rossi da lungo invecchiamento continueremo con i tappi tradizionali di sughero>.
Si stima che ogni anno nel mondo vengano immesse nel circuito enologico internazionale da 13 a 18 miliardi di bottiglie di vino da 0,75 cl. Cifre suscettibili di variazioni a seconda dell’annata che, nell’accezione massima, significa che il vino imbottigliato sia meno della metà del totale prodotto (260 milioni di ettolitri, la media annuale dell’ultima decade). E ancora. Del totale imbottigliato, i due terzi sono appannaggio dei tappi in sughero, settore dominato dalla multinazionale portoghese Amorim & Irmaos (Amorim Cork, in Italia) seguito dal gruppo franco-spagnolo Diam Bouchage, mentre un altro 22% è in capo alla capsula a vite in alluminio e il restante 15% alle chiusure in silicone.