Ca’ del Bosco Sculpture, il premio che consacra l’unione tra Arte e Bacco

Un Premio alla Scultura per giovani artisti, nel nome del vino. A istituirlo è la Ca’ del Bosco, azienda vitivinicola di punta della Franciacorta e marchio eccellente del Made in Italy presieduta dal suo fondatore Maurizio Zanella, d’intesa con la proprietà Santa Margherita della famiglia Marzotto e il patrocinio della Fondazione non profit Venetian Heritage di New York che, per statuto, promuove nel mondo l’arte e la cultura veneta e terre della Serenissima.

L’iniziativa è stata presentata di recente nella sede veneziana dell’ente filantropico ed è riservata a sculture di grandi dimensioni per esterni, realizzate da artisti under 40 residenti in Italia. Provenienza che nelle edizioni (biennali) successive verrà estesa a Europa e mondo.

A farne menzione a TerraNostra è lo stesso presidente Zanella (nella foto), ovvero l’imprenditore vignaiolo ben noto per la finezza qualitativa dei vini che produce, nel rispetto di metodiche sostenibili in vigna e nella cantina ipertecnologica 4.0, tra le colline di Erbusco. Dov’è altrettanto concreto e si tocca per mano l’impegno profuso, anno dopo anno, nel collezionare opere d’arte, pezzi unici di scultura che Zanella considera l’espressione artistica più compiuta, condensata nella funzionale equazione per cui “come il vino è per natura nelle vigne, così la scultura è già dentro alla materia da cui prende forma”.

Valori, sentimenti, paradigma di vita che hanno accompagnato la crescita continua dell’impresa Ca’ del Bosco, fondata nel 1968 da un giovanotto ancora imberbe e poco incline agli studi, ma capace di convincere i genitori – Albano e Annamaria Clementi – a comprargli tre ettari di vecchie vigne, con annesso bosco e una piccola casetta. Da cui il nome dell’azienda, che oggi copre una superficie quasi cento volte più grande e si distingue per le sue proposte di raffinata enologia.

 

Il come tutto questo sia avvenuto lo si intuisce con immediatezza e senza avere la patente dei grandi “nasi”, degustando eteree bollicine e vini fermi che generano affari per 50 milioni di euro l’anno. Ovvero passeggiando nel museo a cielo aperto tra vigne di Chardonnay e Pinot Nero, flussi d’acqua, pigiatrici, vasi vinari, pupitre colme di bottiglie capovolte pronte per il remuage e imbattersi in sculture di artisti di fama mondiale – tali sono l’imponente cancello bronzeo a forma di sole di Arnaldo Pomodoro, i misteriosi volti marmorei di Igor Mitoraj, il rinoceronte sospeso di Stefano Bombardieri, il Codice Genetico di Rabarama, il Testimone di Mimmo Paladino, gli schizzi d’acqua di Zheng Lu … -. Opere, cioè, che esaltano lo stretto legame tra Arte e Bacco.

Certo, un unicum di fare impresa e cultura del bello e del buono che, dopo mezzo secolo dal suo inizio continua ad ampliare il proprio orizzonte istituendo il “Ca’ del Bosco Sculpture Award”. Premio che alimenta nuove opportunità per giovani scultori nel partecipare, singolarmente o in gruppo, a una iniziativa culturale che è la prima nel suo genere a livello internazionale. E potranno farlo inviando alla Venetian Heritage una proposta di progetto o bozza in scala dell’opera che intendono realizzare.

Tra quelle pervenute entro il 15 giugno, la giuria – composta dai professionisti indipendenti coordinati dal direttore della Fondazione, Toto Bergamo Rossi -, farà una prima cernita dei progetti da ammettere; quindi la scelta di una terna tra le opere realizzate e, infine, il vincitore che verrà proclamato con un evento specifico  organizzatonell’ambito della Biennale di Venezia dell’autunno 2024.

Consistente il montepremi, con importi significativi per i primi tre e copertura di costi di realizzazione opere e budget personali per tutti i candidati ammessi al concorso. A questo proposito, il presidente Zanella, ancorché dirsi “convinto della capacità e immaginazione delle nuove generazioni”, non manca di evidenziare come e quanto arduo sia oggigiorno fare scultura.

“I giovani desiderosi di cimentarsi in questa arte – dice – vanno incontro a costi davvero elevati, tanto da rendere spesso proibitivo portare a compimento il progetto. Per questi artisti si tratta di un grosso ostacolo che il Ca’ del Bosco Sculpture Award intende frangere, ospitando i candidati selezionati e finanziando la realizzazione delle loro idee”.

Sculture, cioè, che resteranno di proprietà e disposizione degli autori, ad esclusione dell’opera vincente, che diverrà proprietà esclusiva dell’azienda mecenate e come tale la collocherà nella sua Galleria d’arte e vino a cielo aperto della tenuta di Erbusco.

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