Enogastronomia e turismo binomio di crescita sostenibile per l’Italia

Il turismo enogastronomico italiano ha fatto passi da gigante. Soprattutto dispone di un potenziale di crescita enorme tutto da scoprire. Per questo “serve fare un salto di qualità in termini di idee, sistema, promozione e commercializzazione anche digitale”.

È la sintesi cui giunge l’annuale Rapporto su codesta offerta turistica che considera il 2023 come l’anno della svolta. Ovvero della consacrazione di esperienze enogastronomiche dalle sfaccettature più varie e disponibili lungo tutta la Penisola e isole. L’addove l’offerta ha il suo humus generativo in luoghi marini e montani salubri e di grande fascino. Alla stessa stregua di territori e città fortemente attrattivi per arte, cultura e proposte enogastronomiche che sono un cult perseguito da viaggiatori provenienti da ogni dove.

Nel dettaglio, il Rapporto – giunto alla sesta edizione a cura di Roberta Garibaldi (foto), prof di Turism management all’università di Bergamo, e presentato ieri a Milan -, quantifica in 9,6 milioni gli italiani che negli ultimi 7 anni hanno viaggiato per il Paese, desiderosi di scoprire e degustare specialità enogastronomiche made in Italy. Milioni di individui di cui 7 su 10 ci hanno preso gusto e hanno ripetuto più volte l’esperienza, diversificando le destinazioni dalla Sicilia al Trentino, dalla Puglia alla Valle d’Aosta.

Un trend antropologico in linea con lo studio della European Travel Commission, da cui risulta come le proposte aventi per tema il cibo, il vino, la birra sono tra le più gettonate dai viaggiatori del Vecchio continente, che questa estate ritengono di venire nel Belpaese. Propensione ai segreti del gusto che ben si addice a viaggiatori domestici, e non solo, intrigati dall’enorme, variegato e tipico patrimonio enogastronomico italiano. Del quale c’è ancora molto da scoprire e valorizzare.

Insomma, un patrimonio che la determinata curatrice Roberta Garibaldi non esita a definire un “fattore su cui vale la pena di continuare a promuovere idee, finanziare ricerca e investire in progetti sostenibili per il bene futuro del Paese”.

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