Castelbuono (Sicilia) si candida a Città Creativa Unesco 2023

Da tempo remoto l’universo mondo sa della manna, in quanto cibo sano e sacro. Ne parlano le religioni; e la storia cristiana ci tramanda per filo e per segno la pioggia provvidenziale del pane caduto dal cielo che nutre le genti in un tempo di grave carestia.

Alimento del tutto naturale ottenuto dal coagulo della linfa di Frassino, la manna ha un gusto al tempo delicato e aromatico, sicché ben si presta per essere utilizzata nelle lavorazioni della filiera dolciaria. L’Italia ne è un ottimo produttore, con la Sicilia e il territorio delle Madonie a fare da traino, tanto da contare l’avallo di un apposito presidio SlowFood che ne tuteli peculiarità organolettiche e immagine.

I cittadini di Castelbuono, arioso comune di ottomila anime adagiato tra le verdi colline del Parco delle Madonie e candidato italiano a Città Creativa Unesco 2023, sanno tutto della manna e del suo utilizzo che se ne fa. E sanno pure delle altre innumerevoli eccellenze che il territorio circostante fornisce grazie alla saggia e pervicacia attività contadina, alla maestria artigiana che trasforma le materie prime in prodotti tipici, nonché alla lungimiranza di imprenditori illuminati che si fanno ambasciatori nel mondo di cultura e costume dell’intera Sicilia.

Così è per la manna, ma anche per l’albicocca di Scillato, la provola delle Madonie, il fagiolo badda e il peperone di Polizzi Generosa. Persino i tartufi volano alto, frutto della fondamentale biodiversità di cui gode il Parco delle Madonie, area protetta dal 1981. Qui la biodiversità si tocca per mano, anzi la si gusta assaporando le più svariate proposte fatta di piatti tipici, vini potenti e armoniosi, specialità della tradizione di un tempo ritrovato grazie all’estroversa capacità di quanti si sono ingegnati nel reinventarli.

E che dire di chi ha saputo magistralmente reinventare e rilanciare il panettone: certo un dolce lievitato che già c’era, essendo nato mille chilometri più a nord e rimasto a lungo legato alla ricorrenza natalizia. Tra le valli delle Madonie, in quello che alcuni decenni fa era solo un modesto laboratorio dolciario nel cuore antico di Castelbuono ha trovato persone, i Fiasconaro, una famiglia intera ingegnosa e motivata nel mettere nuove radici e reso il panettone un prodotto da forno destagionalizzato, divenuto cult della pasticceria made in Italy nel mondo buono per ogni occasione.

Non v’è dubbio che tutto questo sia servito e serve a fare della cittadina siciliana un avamposto privilegiato di impresa produttiva che sviluppa e salvaguarda i valori fondanti della socialità e della sana economia. Un luogo e un fare preso ad esempio per il suo essere collettività che del passato conserva ciò che c’è di buono, giusto e trasparente; e si rende disponibile al futuro con un agire dinamico, propositivo, innovativo. (foto accanto: la Piazza Margherita, centro città)

C’è questo e molto altro – paesaggio, storia, arte, costume … – nella decisione di proporre la candidatura di Castelbuono a Città creativa Unesco, network delle Nazioni Unite che promuove la cooperazione tra città che nella creatività intravvedono il germe basico per uno sviluppo urbano sostenibile. Ne parleranno domani il sindaco di Castelbuono Mario Cicero e il senatore Alessandro Alfieri, insieme ad altri protagonisti dell’iniziativa, incontrando la stampa a Palazzo Madama, presente il padrone di casa e presidente del Senato Ignazio La Russa.

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