Gli italiani con più di sei anni che nel 2017 hanno frequentato una biblioteca pubblica sono stati quasi 9 milioni.
Lo dice l’ultima indagine demoscopica che l’Istituto di statistica italiana (Istat) realizza ogni cinque anni e i cui dettagli saranno oggetto di analisi in un convegno sull’identikit del “non lettore e libri dedicati allo sport” venerdì 9 marzo, in occasione della seconda edizione Tempo di Libri, in calendario dall’8 al 12 marzo a Fieramilanocity.
Quasi nove milioni non sono pochi e forse nemmeno tanti, per un Paese notoriamente popolato da una miriade di Poeti, Santi e allenatori di calcio. Specialità, quest’ultima, in cui i maschi eccellono alla grande. Mentre in fatto di lettura il dato incontrovertibile è che il pubblico femminile non solo ama il libro molto più di lorsignori uomini, ma si reca in biblioteca più spesso del cosiddetto sesso forte.
A tal proposito e relativamente al lettore adulto con oltre 24 anni, l’indagine Istat assegna un abbondante 17,2 per cento alle donne, contro un più contenuto 12,9 per cento ai maschi. Distinzione che invece non emerge (nei dati disponibili ora) nella classificazione del pubblico tra sei e 24 anni, che rappresenta oltre la metà dei frequentatori di biblioteca.
Pubblico dunque fatto di giovanissimi scolari, studenti e universitari per i quali, secondo gli autori dell’indagine, la biblioteca pubblica svolge un ruolo di supplenza culturale rispetto alla scuola. Come pure nei processi di scolarizzazione, formazione, istruzione delle generazioni più giovani.