A un certo punto Angela interrompe la zappatura del campo, si drizza in piedi e, rivolta verso la cinepresa che la riprende, dice: <La terra fortifica le persone, le fa stare bene; il contatto con la terra sana chi la lavora, guarisce l’ammalato>. Frasi semplici, genuine e senza malizia. Come quando la stessa Angela, parlando a una collaboratrice della frutta bio prodotta da portare al mercato fa capire che c’è ancora molto da fare <perché, là fuori, non tutti sanno ancora cosa vuol dire produrre biologico>.
Angela, zero scuola, una vita a lavorare i campi e il viso cotto dal sole di Calabria è la coordinatrice de “Le Agricole”, cooperativa di Lamezia Terme che dà lavoro a un gruppo di sole donne con problemi di salute e difficoltà di inserimento sociale. Problemi che vengono smussati se non addirittura svaniscono grazie all’attività quotidiana ivi svolta. Una terra peraltro di per sé particolare, perché si tratta di fondi espropriati al malaffare e assegnati alla cooperativa. Che per questo è stata anche oggetto di minacce. <Ma noi non ci lasciamo intimidire>, è la risposta delle protagoniste.
Il nome de “Le Agricole” è anche il sottotitolo di “Nuove Terre” che comprende una serie di cinque cortometraggi firmati da Francesca Comencini e Fabio Pellarin, prodotti da MadCast e presentati oggi in anteprima nazionale a Palazzo dell’Informazione di Roma. Fanno parte di un progetto finanziato dal ministero delle Politiche agricole per dare voce, nell’anno di Expo Milano 2015, alle problematiche dell’agricoltura sociale. Argomento di cui si occupa la legge 141 approvata nei mesi scorsi e del disegno di legge prossimo alla discussione sulla biodiversità e la costituzione della banca dei semi.