Tutto è pronto a Verona per il 49° VinItaly, il Salone internazionale del vino in calendario da domenica 22 a mercoledì 25 marzo. Alla kermesse enologica più grande e longeva del mondo quest’anno sono attesi gli oltre 4mila espositori dell’edizione passata, sì da coprire per intero i 100mila metri quadrati (con Sol&Agrifood) di superficie disponibile;150mila i visitatori previsti, per un terzo esteri, e si preannunciano ben oltre 50 le delegazioni commerciali di paesi esteri.
Si tratta di numeri importanti quelli che vengono diffusi dal vertice di Veronafiere, a tre giorni dall’apertura ufficiale di VinItaly, anticipata a sabato 21 da OperaWine, l’evento che mette in mostra alla Gran Guardia di Piazza Bra i 100 vini più gettonati, secondo le valutazioni della rivista americana Wine Spectator. Numeri che danno l’idea della caratura di questo appuntamento e della sua capacità di catturare l’attenzione di quanti nel mondo hanno a che fare con il nettare di Bacco.
C’è da dire che l’edizione 2015 di Vinitaly ha tenuto alta e per mesi l’attenzione tra gli addetti ai lavori, sia organizzatori che utenti, per il fatto che in Europa vi è un succedersi concomitante di fiere del vino fin troppo ravvicinato (ProWein di Dusseldorf dal 15 al 17 marzo e di Vinexpo di Bordeaux dal 14 al 18 giugno) che, oltretutto, incrociano l’Esposizione universale, a Milano dal primo maggio al 31 ottobre.
È noto che il tema di Expo2015 è dedicato al cibo e alle problematiche dell’alimentazione nel mondo (”Nutrire il pianeta, Energia per la vita”), con il vino che sarà uno dei cavalli di battaglia su cui punteranno diversi dei 140 paesi espositori. A cominciare dall’Italia che disporrà di un Padiglione specifico, la cui organizzazione e gestione sono state affidate proprio a Veronafiere. Il che spiega perché l’apertura di VinItaly arriva in anticipo di una decina di giorni, rispetto alla tradizionale data coincidente con la Domenica della prima settimana di aprile.
Questo quasi accavallamento di date ha nei mesi passati ingenerato qualche disorientamento sulla partecipazione o meno da parte di alcune aziende, soprattutto italiane, incerte se aderire a VinItaly oppure optare per Expo. Dubbi che si sono persi cammin facendo, a mano a mano che appariva sempre più nitida la diversa funzione dell’uno e dell’altro evento. Il risultato è che, a poco più di un mese da Expo2015, il Padiglione Vino è prossimo al “sold out”, e a VinItaly si sa già che verranno bissati i record dello scorso anno.
Le ragioni? Beh, per quanto riguarda Expo inizialmente i potenziali espositori temevano si trattasse di una seconda fiera, con tanto di stand aziendali da organizzare, gestire e costi da sostenere. Per sei mesi. Quando si è capito che così non era – al Padiglione Vino si esporranno solo le bottiglie, che potranno essere degustate su richiesta in un ambiente accanto – ecco che tutto è cambiato per il meglio. Con gli spazi disponibili ormai in via di esaurimento.
Quanto a VinItaly, la risposta sta nella dinamica del mercato internazionale del vino, certo meglio impostato rispetto a quello domestico; e all’export che pur con tutte le difficoltà congiunturali del momento resta la chiave del successo per molte imprese di casa nostra. Soprattutto quelle che nel tempo hanno costruito un contatto solido con i loro partner internazionali. Contatto che il d.g. di Veronafiere Giovanni Mantovani (foto accanto) definisce “fondamentale per capire gli orientamenti dei consumatori e le tendenze dei mercati e, per quanto riguarda Vinitaly, organizzare servizi per le aziende affinché possano scegliere con cognizione di causa dove andare, come fare e quando potenziare la propria offerta>.