La Regione Lombardia ha stanziato 20 milioni di euro da destinare alla #suinicoltura, colpita da una profonda crisi strutturale che sta mettendo in serio pericolo l’intero settore a livello nazionale. La decisione della Giunta Maroni, adottata in concomitanza con il Tavolo di filiera presso il ministero delle Politiche agricole, è stata accolta positivamente dagli allevatori lombardi la cui offerta incide per il 55% sulla produzione nazionale di #prosciutti a Denominazione di origine protetta (Dop).
A questo punto c’è attesa di conoscere quelle che saranno le scelte delle altre regioni che hanno un certo peso nel settore. In particolare Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Triveneto. <La speranza – ha detto Lorenzo Fontanesi, presidente di presidente di Unapros, cui fanno capo le principali associazioni di settore – è che anche gli altri soggetti istituzionali sostengano con risorse adeguate la filiera, il cui punto di forza è la qualità su cui non possiamo assolutamente derogare. Se la competizione si gioca, invece, sulle quantità e sui costi di produzione, rischiamo di chiudere le aziende in tempi rapidi».
Fontanesi, che è intervenuto ieri alla presentazione a Reggio Emilia di Eurocarne 2015, la rassegna in calendario a VeronaFiere il prossimo anno, con pochi numeri ha fatto capire qual è la reale importanza che la suinicoltura ha in Italia: 13,3 milioni di capi macellati pari all’1% della popolazione suina mondiale, un fatturato mediamentre sui 20 miliardi di euro, di cui 1,3 derivanti dall’export.
La crisi però sta minacciando seriamente questa realtà. Tanto che nel 2013 su 12,3 milioni di capi suini nati in Italia (-3,5% rispetto al 2012), solo 8 milioni sono stati avviati alla salagione per prosciutti Dop. Con il circuito Prosciutto di Parma in testa con 10,4 milioni di cosce marchiate (76% della produzione Dop), seguito dalla rete San Daniele con 2,6 milioni di pezzi, pari al 19,5% del totale Dop nazionale.