Le inchieste di“TerraNostra”: il Prosecco (1)
“Roba da stropicciarsi gli occhi”. Così l’incipit dell’articolo postato su “TerraNostra” a metà gennaio e dedicato all’andamento dell’export 2013 di vino spumante made in Italy (+15%), con il Prosecco protagonista di punta a +30 per cento.
Su questo, però, ci sarebbe da fare una diversa riflessione, posto che l’affermazione odori di circostanza. Dovuta, cioè, all'entusiasmo per l'ottima performance mercantile ripetutasi per più annate. Basti dire del solo 2013 che, a detta del presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, ha portato all’immissione nel circuito commerciale di oltre 30 milioni di bottiglie (di solo prodotto Doc), in più rispetto a quanto fatto brillantemente già nel 2012 e nei due anni precedenti. Numeri da primato, dunque. Per giunta conseguiti in concomitanza di congiunture economiche tutt'altro che positive. Ma per i produttori di Prosecco la questione, buon per loro, non li ha sfiorati. Al punto che lo steso Zanette ha preconizzato per "obiettivo finale" il raggiungimento di 400 milioni di bottiglie <da stappare in ogni angolo del mondo>.
NOn si sa quando questo dovrebbe avvenire. Ma dato il trend in atto, non dovrebbe tardare molto. Solo allora il sorpasso sarebbe, almeno sulla carta, un fatto compiuto. Questo per via dell’assoluta incomparabilità competitiva tra i due campioni: il Prosecco segue un processo di rifermentazioni in grandi recipienti e, al suo interno, vede la presenza di due Consorzi di tutela, con prodotti similari ma non simili e pertanto rispondono a denominazioni diverse (Docg e Doc), che perseguono logiche gestionali che non sempre collimano; lo Champagne, invece, è ottenuto da uve in prevalenza Chardonnay e Pinot nero, matura in bottiglia e ha un unico Centro di coordinamento e tutela della denominazione, Civc. Di più. Oltre a queste differenze metodologiche e normative ve ne sono altre da considerare. Una per tutte: la variabile culturale, che nel caso dello Champagne è una costante storica plurisecolare ben consolidata. Per il Prosecco è tutto un felice divenire, a cui auguro lunga vita. (1, continua)
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I numeri 2013 del Prosecco Docg
Superficie: 6mila ettari, di cui 107 nell’area Cartizze
Produttori di spumante: 168
Produzione: 69 milioni di bottiglie
Export: 45%
Valore: 450milioni di euro
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I numeri 2013 del Prosecco Doc
Superficie: 20mila ettari, di cui 16.500 in Veneto e 3.500 in Friuli Venezia Giulia
Produttori di spumante: n.d.
Produzione: 243 milioni di bottiglie (+24% sul 2012)
Export: 60%
Valore: n.d.
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