“Killeraggio” in Valpolicella mette a rischio le sorti dell’Amarone

È rottura tra produttori di vino Amarone, con i difensori del prodotto “classico” che, dopo giorni di discussioni, hanno abbandonato il tavolo delle trattative e accusato il Consorzio di tutela del vino della Valpolicella di lavorare per l’allargamento delle attuali aree di produzione Doc…


… Lo proposta, che verrà
discussa all’assemblea annuale del Consorzio venerdì 10,  permetterebbe di incrementare i quantitativi
del grande rosso Veronese, eccellenza dell'enologia italiana tra i più gettonati a livello internazionale. Ma la dozzina di aziende che
fanno parte delle “Famiglie dell’Amarone d’Arte”, associazione nata una
manciata di anni fa proprio per difendere l’immagine e l’alta qualità del vino,
non ci stanno. Sulla carta, però, il Consorzio – che per il momento non ha
rilasciato alcuna dichiarazione, preferendo evidentemente aspettare l’assemblea
– avrebbe i numeri per fare passare la proposta. Per questo Marilisa Allegrini, neo
presidente dell’associazione ha parlato di <azione killer che rischia di
tradursi in un vero e proprio colpo di grazia> per l’Amarone.

<Da tempo è in atto uno scempio nei confronti del vino simbolo della
Valpolicella>, ha detto Allegrini, subito dopo avere ritirato la delegazione
delle “Famiglie” dal tavolo di concertazione con il Consorzio. E insieme al vice presidente Stefano Cesari, ha lanciato un invito a <tutti i produttori della zona
classica a partecipare uniti all’assemblea di venerdì, con l’obiettivo di
opporsi e scongiurare le modifiche capestro al disciplinare di produzione>. 

<La verità – ha spiegato Sandro Boscaini, capo delegazione delle
“Famiglie” al tavolo di concertazione – è che, nonostante le nostre
rivendicazioni, la politica di gestione tiene conto solo dei
parametri minimi di legge, a tutto svantaggio della riconoscibilità di uno dei
vini simbolo del made in Italy nel mondo. Il nostro approccio produttivo si
basa su valori qualitativi del vino e delle aree vitate; quello del Consorzio
pone invece obiettivi di quantità, sulla base delle richieste del mercato. Non per
nulla negli ultimi 15 anni la produzione di Amarone è aumentata del 1.140 per
cento>. Una stima approssimativa parla oggi di 12-13 milioni di bottiglie prodotte,
per l’80% esportate, mentre con l’entrata in attività dei nuovi vigneti tra due-tre anni la produzione potrebbe arrivare a 16 milioni. Un tetto che le "Famiglie" ritengono troppo alto per il futuro dell'Amarone.