Prosecco Valdo rileva aziende agricole e rafforza estero e squadra di manager

Una settimana fa l’inaugurazione della prima filiale estera, Valdo Europe con sede a Francoforte. Quindi un salto a Mosca per la firma del mandato di distribuzione alla società moscovita Arsenal, diventata esclusivista sul mercato russo delle bollicine Valdo, azienda veneta leader nella produzione di Prosecco Docg che ha chiuso il 2012 con 9,6 milioni di bottiglie e un fatturato di 40,4 milioni di euro (+12%) per il 50% sui mercati esteri. Una quota che i responsabili dell’azienda considerano solo un punto di partenza…

…Questo
spiega il dinamismo che in queste ultime settimane ha visto il presidente della
Valdo, Pierluigi Bolla, protagonista anche sul mercato statunitense, dove ha lavorato
alla definizione del nuovo contratto di partenariato commerciale affidato,
sempre in esclusiva, alla rete Pasternach del gruppo Rothshild, ramo americano.
Che cosa voglia fare ancora lo spiega lo stesso presidente, quando lascia
capire di essere cacciatore di aziende agricole <collocate in zone ad alta
vocazione viticola>, la cui produzione sia finalizzata alla <diversificazione
dell’offerta spumante di Valdo>.

Investimenti
produttivi, quindi, ma anche di marketing e comunicazione. In questi ambiti
rientrano, da un lato, l’acquisizione in Sicilia (a Sambuca) tre d’anni fa di 35 ettari di vigneti oggi
funzionali alla produzione di uve per mosti base spumante, che Valdo utilizza
per il nuovo “Rosé brut Marca oro” lanciato in occasione del recente VinItaly. Altrettanto
funzionale è l’immobile acquisito nel centro di Valdobbiadene e in via di
trasformazione, destinata a diventare Casa Valdo, quale centro di
rappresentanza aperto a eventi e incontri aziendali e pubblici.

Fondata
da un gruppo di viticoltori locali nel 1926, l’azienda di Valdobbiadene fa un
cambio di passo importante nel 1943, quando la famiglia veronese Bolla, stirpe
già famosa e apprezzata nel mondo vitivinicolo, estende i propri interessi nel
Trevigiano. Ma è con Pierluigi Bolla al comando che la Valdo compie il salto di
qualità: ciò avviene negli anni Novanta, in contemporanea con l’uscita graduale
della famiglia dall’azienda che tuttora porta il loro nome e passata, prima al
gruppo americano Brauwn Formann, e ora in mano del Gruppo italiano vini.

Il
risultato del suo impegno lo si vede subito con le cantine di produzione che da
una passano a due, i dipendenti salgono a una cinquantina e 120 agenti
plurimandatari e con il fatturato che passa dal 3 miliardi di lire nel 1992
agli attuali 40,4 mlioni. Una cifra che la proprietà pensa di poter portare
almeno a 50 milioni entro i prossimi tre anni. Per farlo il presidente Bolla ha
pensato anche a questo, ovvero irrobustendo e qualificando il team di manager,
con l’arrivo dalla Barilla di Massimo Poloni, a cui è stata affidata la responsabilità
del mercato domestico (intendendo per questo l’Italia e l’Europa tutta),
confermando l’estero a Paolo Oliviero e ampliando l’ufficio marketing sotto la
guida di Giovanni Negri.