Unicredit finanzia l’export delle imprese vinicole
Una grande banca come Unicredit alleata delle imprese vinicole italiane per creare sviluppo sui mercati internazionali, nonché partner delle Pmi alle quali la banca conferma anche per il 2013 una linea di credito di 40 miliardi.
Miracolo o primo effetto collaterale del via libera del Governo uscente al decreto pagamenti della Pa? Probabilmente né l'uno né l'altro, visto che i miracoli appartengono alla sfera religiosa e il decreto è di pochi giorni fa, mentre l'alleanza di cui parliamo fa parte di un progetto che ha preso il via qualche tempo addietro tra l'istituto presieduto da Federico Ghizzoni e le tre associazioni agricole nazionali: Confagricoltura, Cia e Coldiretti. Il progetto, che ieri, al Vinitaly di Verona, ha visto la luce con un accordo tra le parti, che – come ha spiegato il country chairman italia di Unicredit, Gabriele Piccini, ha per obiettivo il sostegno delle imprese del sistema vitivinicolo nazionale, incentivare le produzioni di qualità a denominazione (Docg, Doc, Igt), favorendo la crescita della filiera attraverso il sostegno di progetti all’export, consentendo così nuova occupazione.
L’accordo è stato firmato dai numeri uno di Unicredit, Federico Ghizzoni, di Confagricoltura, Mario Guidi, di Cia, Giuseppe Politi e di Roberto Grasso, dirigente di Coldiretti in sostituzione del presidente Sergio Marini, che hanno accettato l’invito del vertice di Veronafiere – il presidente Ettore Riello e il dg Giovanni Mantovani – a formalizzare l’intesa nel contesto di VinItaly, che quest’anno vede la presenza di oltre 4.250 espositori di una ventina di paesi, mentre sono attesi oltre 160mila visitatori da un centinaio di paesi attesi nei quattro giorni di manifestazione (chiude i battenti mercoledì 10).
“L’agricoltura – ha detto Ghizzoni – è uno dei pochi settori attivi in questo lungo momento di crisi, in controtendenza con altri comparti produttivi da almeno una quindicina di anni, ed è strategicamente importante per l’economia reale del paese”. Un motivo sufficiente per spingere Unicredit a sposare del tutto la filosofia della “banca commerciale” e dunque vicina alle imprese.