Due anni fa la Tenuta di Refrontolo di 12 ettari, ora l’azienda San Pietro di Feletto, ambedue situate nella fascia pedemontana tra Conegliano e Valdobbiadene. Il cuore del Prosecco Docg.
Il gruppo Santa Margherita di Portogruaro – fa capo alle famiglie Marzotto e Donà delle Rose e a cui, grazie al capostipite Gaetano Marzotto, va riconosciuta la primogenitura del Pinot Grigio – con questa nuova operazione, aggiunge un altro importante tassello alla politica di presenza diretta nei territori più rappresentativi delle viticoltura di eccellenza italiana. Tale infatti è l’area del Prosecco Docg, dove la proprietà è molto frammentata e i pochi vigneti disponibili sul mercato vengono scambiati a cifre iperboliche. Si parla anche e oltre il mezzo milione di euro a ettaro. Nel caso specifico dei 4 ettari della San Pietro, però, non si hanno indicazioni di sorta, né il vertice del gruppo guidato dall’amministratore delegato Ettore Nicoletto è dispostoi a darne.
Per certo c’è che con le due tenute praticamente si fiancheggiano (distano un paio di chilometri l’una dall’altro), sicché Santa Margherita si trova a disporre di uno dei più consistenti vigneti di uva Glera, il viti gno base per produrre Prosecco. Ovvero un vino che ha origini lontane nel tempo ma che solo nell’ultimo decennio ha conosciuto, nella versione spumante, un successo di gusto e preferenze senza alcun confronto a livello internazionale. Al punto da minacciare la leadership quantitativa del nobile Champagne.