Al tempo del micidiale Coronavirus, delle librerie che chiudono e delle fake-news che spopolano non c’è solo decadenza, distruzione di costumi e borse che vanno a picco. C’è anche chi è fermamente convinto che la svolta, la rinascita, il riscatto sociale ed economico per il bene individuale e della collettività è a portata di mano, davanti a noi. Basta crederci e impegnarsi con entusiasmo e non poco coraggio.
Esattamente quel che dimostrano di saper fare Franco e Marcello Lunelli, vignaioli doc trentini con la passione in comune per i libri e per tutto ciò che ha a che fare con la cultura bacchica.
Una passione nobile, meritevole di attenzione e partecipazione, giacché la loro azione ancorché personale riguarda un po’ tutti noi cittadini di Enotria (e non solo), dove la cultura del vino e la tutela del suo territorio sono tratti essenziali, antropologici dell’essere italiani. Peculiarità bene intese dai due imprenditori vitivinicoli, padre e figlio, che hanno istituito – è notizia recente – il ‘Premio letterario Lunelli’ dedicato a libri di autori italiani aventi per tema il vino e dintorni.
C’è da dire che questa loro passione è rimasta per lungo tempo sotto traccia, stante la rilevanza dei loro impegni nell’azienda di famiglia, il marchio Ferrari spumante, orgoglio e bandiera dell’enologia nazionale. Ma come tutte le cose gagliarde della vita, arriva il tempo in cui l’incantesimo rompe gli schemi e prevale sulla riservatezza.
Proprio quel che Franco e Marcello hanno voluto che accadesse dando vita, già un anno fa, alla ‘Biblioteca Bruno Lunelli’: omaggio al padre di Franco (e dei suoi fratelli Gino Mauro Carla e Giorgio defunto anni fa), considerato l’artefice che ha posto le basi negli anni di mezzo del secolo scorso al fenomeno Ferrari spumante. Una storia di impresa di successo saggiamente interpretata dai suoi eredi, che ora continua con la terza generazione saldamente al timone.
La Biblioteca (www.brunolunellilibrary.it) ha sede a Villa Margon, residenza gentilizia del rinascimento trentino riccamente affrescata di proprietà della famiglia Lunelli, conta già duemila titoli sotto forma di saggi, romanzi, manuali tecnico-scientifici, cataloghi, guide e molto altro. Vi sono libri recenti, del Novecento, ma anche opere rare e antiche provenienti da acquisti fatti nel corso degli anni.
Di grande rilievo è il De salubri potu dissertatio (‘Del bere sano’), opera del medico e monaco benedettino fabrianese Francesco Scacchi (1662) che Franco Lunelli ebbe modo di aggiudicarsi anni fa a un’asta londinese di Sotheby’s. Per non dire della collezione libraria proveniente da lascito testamentario che lo studioso Italo Roncador, il padre del clone SMA123-130 Chardonnay base spumante trentino, ha voluto fosse consegnata dalla figlia Nicole nelle mani di Marcello.
Insomma, un patrimonio librario privato a cui l’ente pubblico provinciale ha aperto le porte e inserito nel Catalogo bibliotecario trentino, favorendo così la divulgazione nel circuito librario internazionale, con consultazione libera in loco. Dunque, un patrimonio letterario storico e scientifico da divulgare e arricchire continuamente. Per certo destinato ad autoalimentarsi proprio grazie al neonato Premio letterario. A sua volta unico nel suo genere.
La prova è nei fatti, poiché già con questa prima edizione sono tanti i titoli presi in considerazione dalla segreteria del premio affidata al curatore della Biblioteca, nonché fine interprete del mondo enoico qual è Guido Vigna. Sarà compito della giuria, formata da una composita rappresentanza di professionalità e presieduta da Marcello Lunelli, a decretare entro aprile il vincitore 2020.
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