Saremo pure una superpotenza del vino nel mondo, come ha ricordato pochi giorni fa anche il Premier Renzi a Expo, ma purtroppo sulla gestione dei fondi comunitari legati alla #promozione del #madeinItaly enologico stiamo facendo una ben magra figura.
Di questo avviso si dicono l’Istituto del Vino Grandi Marchi e il Consorzio Italia del Vino, compagini a cui fanno capo una trentina di imprese rappresentative di un fatturato pari a 1,3 miliardi di euro e al 15% dell’export vinicolo nazionale.
In una nota congiunta firmata dai presidenti dei due enti, rispettivamente Piero Matroberardino (foto sotto) e Andrea Sartori (foto in coda), si sostiene che <con otto mesi di ritardo rispetto alle normali tabelle di marcia dei paesi competitor, il ministero delle Politiche agricole sta per varare le graduatorie sui bandi multiregionali dell’Ocm Promozione, con tagli lineari nell’ordine del 50% che graveranno su progetti già approvati con tanto di lettera di finanziamento>.
Se questo accade è anche per <l’inadeguatezza procedurale delle amministrazioni pubbliche – in primis delle Regioni – che si riverbera drasticamente sulla valutazione dei programmi di promozione>.
E ancora. Dopo anni di cattiva gestione delle risorse (si stima in 100 milioni l’ammontare degli stanziamenti non spesi negli ultimi 3 anni), quest’anno si rischia di fare ancora peggio, con tagli su progetti approvati e con la beffa di dover restituire di nuovo parte dei contributi a Bruxelles, nonostante un overbooking di domande>.
Tra le varie Regioni interessate – che a norma di legge avrebbero dovuto assicurare la stessa quota di #finanziamento prevista dal Mipaaf (il 25%) – non solo si sono registrate posizioni che restano ben al di sotto di tale vincolo normativo, ma vi sono casi in cui risultano incentivati progetti con una logica da #finanziamenti a pioggia, ovvero in assenza di graduatorie di merito. Una condotta che è stata spesso oggetto di rilievi e censure da parte delle autorità comunitarie.
Il risultato di questa operatività lo si conoscerà a giorni, con la pubblicazione della lista dei beneficiari. Il ministero, anziché aprire un confronto sul tema del rispetto delle regole da parte delle Regioni, il 29 luglio ha ratificato tale operato, dichiarando ‘ammissibili e finanziabili’ tutti i programmi multiregionali proposti. Salvo poi dare a propria volta una robusta sforbiciata. Stimata appunto vicina al 50% degli importi dei progetti già approvati.