È tornato a splendere il sole sulla riviera romagnola: una realtà che cinquant’anni fa non esisteva per come la conosciamo oggi. E questo, grazie a personaggi come Primo Grassi, “l’uomo che inventò il futuro”, turistico della Romagna, per dirla con il titolo di un libro (Minerva Edizioni, 190 pagine 15 euro) che il figlio Fabio ha voluto dedicargli, raccogliendo le testimonianze di artisti, giornalisti, scrittori, amici e persino del Nobel Dario Fo.
Due giorni di pioggia battente subito dopo Ferragosto, non hanno spaventato la miriade di turisti che anche quest’oggi continuano ad affollare i 30 e passa chilometri di spiaggia che dai lidi di Comacchio scende fino Cattolica.
La stagione quest’anno è cominciata bene e proseguita meglio, con il gran caldo di luglio e parte di agosto, e gli albergatori e i bagnini che sembrano avere dimenticato le disavventure di un anno fa. E fa piacere sapere che le prenotazioni per le prossime settimane sono improntate all’ottimismo.
Come andrà a finire lo sapremo a breve, quando il mosto diventerà vino. È però certo che i dati finora acquisiti dall’Osservatorio di Trademark Italia dicono di 7,5 milioni di arrivi sulla costa romagnola, in crescita del 4% rispetto a 7,1 milioni della passata stagione. Con percentuali maggiori in alcune aree di particolare pregio organizzativo come Cesenatico, dove il sindaco Roberto Buda, ha parlato di crescita superiore al 7 per cento.
Un dato che non poteva trovare migliore occasione della “festa” che la città di Cesenatico ieri ha organizzato per la dedica del Palazzo del Turismo a Primo Grassi, già sindaco della città (fine anni Cinquanta) e fautore di idee e progetti che hanno messo le basi a una politica turistica regionale aperta alla cultura, all’arte, alla pittura, allo sport, all’enogastronomia…
Non a caso il numerosissimo pubblico intervenuto ieri più che curiosi contava tanti amici e intellettuali di ogni vaglia e disciplina. A cominciare da un premio Nobel come Dario Fo, che di Cesenatico si sente figlio adottivo grazie a Primo Grassi, del quale ha detto <è stato lo stratega che ha fatto di Cesenatico una seconda Via Veneto>, per dire della movida ante litteram che egli animò sulla riviera romagnola, ombelico del divertimento ma anche centro culturale della seconda metà del secolo scorso.
E poi giornalisti e scrittori come Luca Goldoni (<grazie a Primo sono riuscito ad approdare al “Corriere della Sera”, cominciando con lo scrivere dell’estate cesenaticense>); Italo Cucci (<ha dato il via a un nuovo modo di intendere e fare turismo senza steccati tra territori, tra prodotti>; Luca Liguori (<la sua bevuta del bicchiere di acqua di mare con mucillagine ha fatto il giro del mondo>), sportivi come il CT del calcio italiano Azelio Vicini, Alberto Zaccheroni e tanti, davvero tanti amici.
Una festa in onore di un personaggio che, come ha detto l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, ha avuto grandi intuizioni – collaborazione tra pubblico e privato, strategie di marketing, istituzione del primo Osservatorio turistico – che oggi sembrano scontate, ma che venti trent’anni fa erano all’anno zero.