È stata tra le prime aziende vitivinicole, se non addirittura la prima in assoluto, ad aprire una manciata di anni fa al Private equity. Ora la Masi Agricola Spa della famiglia Boscaini di Verona è la prima azienda #vinicola “pura” italiana (escluso quindi Campari che ha il proprio core business negli spirit) ad approdare in #Borsa: esattamente al segmento Aim riservato alle piccole e medie imprese italiane che in questo modo raccolgono capitali freschi da destinare a #investimenti in nuovi piani di sviluppo del proprio #business. E Masi, produttore numero uno di #Amarone, di progetti di crescita ne ha tanti in ballo, in particolare sui mercati internazionali, dove già oggi i suoi vini vengono distribuiti in un centinaio di Paesi.
Con una nota diffusa ieri sera a mercati chiusi, il presidente di Masi Sandro Boscaini (nella foto) ha dichiarato che con questa operazione la sua famiglia <mantiene saldamente un’ampia maggioranza, mettendosi però nelle condizioni di sviluppare l’azienda nel rispetto della sua storia e del suo territorio, ma considerando le opportunità di un mercato sempre più globale e sfidante>. Confermando quindi la scelta di volere <dotarsi di ulteriori vigneti, attrezzature e professionalità per produrre eccellenze (vinicole, ndr) e distribuirle nel mondo>.
Attualmente l’azienda veronese – la sede è a Gargargnano di Sant’Ambrogio di #Valpolicella – dispone di un centinaio di ettari di vigneti in Italia, distribuiti tra Veneto, Trentino e Toscana, nonché di alcune centinaia di ettari nella provincia di Mendoza, in Argentina, ed esporta oltre il 90% della propria produzione. Il fatturato oscilla tra i 60 e 70 milioni di euro (68 quelli dichiarati nel bilancio 2013).
L’ammissione in Borsa avviene con collocamento del 20% del capitale riservato esclusivamente a investitori istituzionali italiani e esteri (esclusi Stati Uniti, Australia, Canada e Giappone) pari a 6,436 milioni di titoli, di cui 4,347 milioni frutto di un aumento di capitale Masi e 2,089 milioni posti in vendita da Alcedo Sgr Spa, già azionista della società tramite Bac.Co Spa. E’ stata inoltre esercitata da parte dei Joint global coordinator l’opzione di over allotment per ulteriori 965mila azioni concessa da Alcedo Sgr.
Questo collocamento risulta essere tra i più importanti mai fatto sul segmento Aim Italia, avviene a un prezzo determinato di 4,60 euro ad azione e già in fase di pre mercato ha generato una domanda complessiva pari a 1,3 volte il quantitativo offerto, con richiesta per il 55% da investitori italiani e per il restante 45% dall’estero. La data di inizio negoziazione è prevista per il prossimo martedì, 30 giugno.
Per il presidente Boscaini <questa prima alleanza in Italia tra la produzione di vino di qualità e il mercato dei capitali (è) una sinergia necessaria per la crescita in un mondo globalizzato. Instaureremo con i nostri nuovi azionisti un rapporto di lungo termine, basato su programmi di ampio respiro e una comunicazione costante e trasparente>.