Expo e “La Carta di Milano” quale diritto a una sana e democratica alimentazione

Venerdì 1° maggio Milano diventa l’ombelico del mondo: si inaugura #Expo2015, l’Esposizione universale che l’Italia ha voluto fosse dedicata al tema dell’alimentazione e alle sue mille problematiche. Vi partecipano 147 Paesi di tutto il mondo, ognuno portatore di prodotti, tradizioni e cultura del cibo.

Già nel titolo – “Nutrire il pianeta, energia per la vita” – non si lascia nulla alla fantasia in quanto a “diritti di tutti al cibo”, ma anche alla certezza che “non c’è cibo senza diritto”, per stare all’assioma utilizzato dal presidente di Milan center for Law & Policy Livia Pomodoro, introducendo ieri i lavori per la presentazione de “La Carta di Milano”.

Si tratta di un documento che i responsabili di Expo2015 hanno voluto fosse redatto da illustri scienziati, giuristi, intellettuali, artisti ed esperti internazionali di #cibo e di #alimentazione, quale contributo testamentario a tutela di ciò che ancora oggi è un’utopia: una sana e democratica alimentazione che, in un mondo sempre più globalizzato, purtroppo, è tutt’altro che globale.

Qui di seguito riporto il testo contenente i principi ispiratori della #CartadiMilano, così come è stato reso pubblico con solenne lettura nell’aula Magna dell’Università Statale di Milano.

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La Carta di Milano

“Salvaguardare il futuro del pianeta e il diritto delle generazioni future del mondo intero a vivere esistenze

prospere e appaganti è la grande sfida per lo sviluppo del 21° secolo. Comprendere i legami fra sostenibilità ambientale ed equità è essenziale se vogliamo espandere le libertà umane per le generazioni attuali e future.”

(Human Development Report 2011)

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Expo - La Carta di MilanoNoi donne e uomini, cittadini di questo pianeta, sottoscriviamo questo documento, denominato

Carta di Milano, per assumerci impegni precisi in relazione al diritto al cibo che riteniamo debba

essere considerato un diritto umano fondamentale.

Consideriamo infatti una violazione della dignità umana il mancato accesso a cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita ed energia.

Riteniamo che solo la nostra azione collettiva in quanto cittadine e cittadini, assieme alla società

civile, alle imprese e alle istituzioni locali, nazionali e internazionali potrà consentire di vincere le

grandi sfide connesse al cibo: combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco,

promuovere un equo accesso alle risorse naturali, garantire una gestione sostenibile de

processi produttivi.

Sottoscrivendo questa Carta di Milano

● affermiamo la responsabilità della generazione presente nel mettere in atto azioni, condotte e

scelte che garantiscano la tutela del diritto al cibo anche per le generazioni future;

● ci impegniamo a sollecitare decisioni politiche che consentano il raggiungimento dell’obiettivo

fondamentale di garantire un equo accesso al cibo per tutti.

Noi crediamo che

● tutti abbiano il diritto di accedere a una quantità sufficiente di cibo sicuro, sano e nutriente,

che soddisfi le necessità alimentari personali lungo tutto l’arco della vita e permetta una vita

attiva;

● il cibo abbia un forte valore sociale e culturale, e non debba mai essere usato come

strumento di pressione politica ed economica;

● le risorse del pianeta vadano gestite in modo equo, razionale ed efficiente affinché non siano

sfruttate in modo eccessivo e non avvantaggino alcuni a svantaggio di altri;

● l’accesso a fonti di energia pulita sia un diritto di tutti, delle generazioni presenti e future;

● gli investimenti nelle risorse naturali, a partire dal suolo, debbano essere regolati, per

garantire e preservare alle popolazioni locali l’accesso a tali risorse e a un loro uso sostenibile;

● una corretta gestione delle risorse idriche, ovvero una gestione che tenga conto del rapporto

tra acqua, cibo ed energia, sia fondamentale per garantire il diritto al cibo a tutti;

● l’attività agricola sia fondamentale non solo per la produzione di beni alimentari ma anche

per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e il territorio e

conservare la biodiversità;

Noi riteniamo inaccettabile che

● ci siano ingiustificabili diseguaglianze nelle possibilità, nelle capacità e nelle opportunità tra

individui e popoli;

● non sia ancora universalmente riconosciuto il ruolo fondamentale delle donne, in particolare

nella produzione agricola e nella nutrizione;

● circa 800 milioni di persone soffrano di fame cronica, più di due miliardi di persone siano

malnutrite o comunque soffrano di carenze di vitamine e minerali; quasi due miliardi di

persone siano in sovrappeso o soffrano di obesità; 160 milioni di bambini soffrano di

malnutrizione e crescita ritardata;

● ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto per il consumo umano siano sprecati o si

perdano nella filiera alimentare;

● più di 5 milioni di ettari di foresta scompaiano ogni anno con un grave danno alla biodiversità,

alle popolazioni locali e sul clima;

● le risorse del mare siano sfruttate in modo eccessivo: più del 30% del pescato soggetto al

commercio è sfruttato oltre la sua capacità di rigenerazione;

● le risorse naturali, inclusa la terra, possano essere utilizzate in contrasto con i fabbisogni e le

aspettative delle popolazioni locali;

● sussista ancora la povertà energetica, ossia l’accesso mancato o limitato a servizi energetici

e strumenti di cottura efficienti, non troppo costosi, non inquinanti e non dannosi per la salute;

Poiché sappiamo di essere responsabili  di lasciare un mondo più sano, equo e sostenibile alle generazioni future in quanto cittadine e cittadini, noi ci impegniamo a:

● avere cura e consapevolezza della natura del cibo di cui ci nutriamo, informandoci riguardo

ai suoi ingredienti, alla loro origine e al come e dove è prodotto, al fine di compiere scelte responsabili;

● consumare solo le quantità di cibo sufficienti al fabbisogno, assicurandoci che il cibo sia consumato prima che deperisca, donato qualora in eccesso e conservato in modo tale che non si deteriori;

● evitare lo spreco di acqua in tutte le attività quotidiane, domestiche e produttive;

● adottare comportamenti responsabili e pratiche virtuose, come riciclare, rigenerare e riusare gli oggetti di consumo al fine di proteggere l’ambiente;

● promuovere l’educazione alimentare e ambientale in ambito familiare per una crescita consapevole delle nuove generazioni;

● scegliere consapevolmente gli alimenti, considerando l’impatto della loro produzione sull’ambiente;

● essere parte attiva nella costruzione di un mondo sostenibile, anche attraverso soluzioni innovative, frutto del nostro lavoro, della nostra creatività e ingegno.

In quanto membri della società civile, noi ci impegniamo a:

● far sentire la nostra voce a tutti i livelli decisionali, al fine di determinare progetti per un futuro

più equo e sostenibile;

● rappresentare le istanze della società civile nei dibattiti e nei processi di formazione delle politiche pubbliche;

● rafforzare e integrare la rete internazionale di progetti, azioni e iniziative che costituiscono

un’importante risorsa collettiva;

● promuovere l’educazione alimentare e ambientale perché vi sia una consapevolezza collettiva della loro importanza;

● individuare e denunciare le principali criticità nelle varie legislazioni che disciplinano la donazione degli alimenti invenduti per poi impegnarci attivamente al fine di recuperare e

ridistribuire le eccedenze;

● promuovere strumenti che difendano e sostengano il reddito di agricoltori, allevatori e pescatori, potenziando gli strumenti di organizzazione e cooperazione, anche fra piccoli produttori;

● valorizzare i piccoli produttori locali come protagonisti di una forma avanzata di sviluppo e promuovere le relazioni dirette tra produttori, consumatori e territori di origine.

In quanto imprese, noi ci impegniamo a:

● applicare le normative e le convenzioni internazionali in materia ambientale e sociale e favorire forme di occupazione che contribuiscano alla realizzazione personale delle lavoratrici e dei lavoratori;

● investire nella ricerca promuovendo una maggiore condivisione dei risultati e sviluppandola nell’interesse della collettività, senza contrapposizione tra pubblico e privato;

● promuovere la diversificazione delle produzioni agricole e di allevamento al fine di preservare la biodiversità e il benessere degli animali;

● migliorare la produzione, la conservazione e la logistica, in modo da evitare (o eliminare) la contaminazione e da minimizzare lo spreco, anche dell’acqua, in tutte le fasi della filiera produttiva;

● produrre e commercializzare alimenti sani e sicuri, informando i consumatori su contenuti  nutrizionali, impatti ambientali e implicazioni sociali del prodotto;

● promuovere adeguate tecniche di imballaggio che permettano di ridurre i rifiuti e facilitino lo smaltimento e il recupero dei materiali usati;

● promuovere innovazioni che informino i consumatori su tempi di consumo compatibili con la natura, qualità e modalità di conservazione degli alimenti;

● riconoscere il contributo positivo della cooperazione e degli accordi strutturali sulla filiera, specialmente quella alimentare, tra agricoltori, produttori e distributori, per una più efficace previsione della domanda;

● contribuire agli obiettivi dello sviluppo sostenibile sia attraverso l’innovazione dei processi, dei prodotti e dei servizi sia attraverso l’adozione e l’adempimento di codici di responsabilità sociale;

Quindi noi, donne e uomini, cittadini di questo pianeta, sottoscrivendo questa Carta di Milano, chiediamo con forza a governi, istituzioni e organizzazioni internazionali di impegnarsi a:

● adottare misure normative per garantire e rendere effettivo il diritto al cibo e la sovranità alimentare;

● rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo, per regolamentare gli investimenti  sulle risorse naturali, tutelando le popolazioni locali;

● promuovere il tema della nutrizione nei forum internazionali tra governi, assicurando una effettiva e concreta attuazione degli impegni in ambito nazionale e un coordinamento anche nell’ambito delle organizzazioni internazionali specializzate;

● sviluppare un sistema di commercio internazionale aperto, basato su regole condivise e non discriminatorio capace di eliminare le distorsioni che limitano la disponibilità di cibo, creando le condizioni per una migliore sicurezza alimentare globale;

● considerare il cibo un patrimonio culturale e in quanto tale difenderlo da contraffazioni e frodi, proteggerlo da inganni e pratiche commerciali scorrette, valorizzarne origine e originalità con processi normativi trasparenti;

● formulare e implementare regole e norme giuridiche riguardanti il cibo e la sicurezza alimentare e ambientale che siano comprensibili e facilmente applicabili;

● sostenere e diffondere la cultura della sana alimentazione come strumento di salute globale;

● combattere ed eliminare il lavoro sia minorile sia irregolare nel settore agroalimentare;

● lavorare alla realizzazione di una struttura sovranazionale che raccolga le attività di informazione e analisi dei reati che interessano la filiera agro-alimentare e che rafforzi la cooperazione per il contrasto degli lleciti;

● declinare buone pratiche in politiche pubbliche e aiuti allo sviluppo che siano coerenti coi fabbisogni locali, non emergenziali e indirizzati allo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili;

● promuovere patti globali riguardo le strategie alimentari urbane e rurali in relazione alla sostenibilità e all’accesso al cibo sano e nutriente, che coinvolgano sia le principali aree metropolitane del pianeta sia le campagne;

● aumentare le risorse destinate alla ricerca, al trasferimento dei suoi esiti, alla formazione e alla comunicazione;

● introdurre o rafforzare nelle scuole e nelle mense scolastiche i programmi di educazione alimentare, fisica e ambientale come strumenti di salute e prevenzione, valorizzando in particolare la conoscenza e lo scambio di culture alimentari diverse, a partire dai prodotti tipici, biologici e locali;

● sviluppare misure e politiche nei sistemi sanitari nazionali che promuovano diete sane e sostenibili e riducano il disequilibrio alimentare, con attenzione prioritaria alle persone con esigenze speciali di nutrizione, di corretta idratazione e di igiene, in particolare anziani, donne in gravidanza, neonati, bambini e malati;

● promuovere un eguale accesso al cibo, alla terra, al credito, alla formazione, all’energia e alle tecnologie, in particolar modo alle donne, ai piccoli produttori e ai gruppi sociali più svantaggiati;

● creare strumenti di sostegno in favore delle fasce più deboli della popolazione, anche attraverso il coordinamento tra gli attori che operano nel settore del recupero e della distribuzione gratuita delle eccedenze alimentari;

● includere il problema degli sprechi e delle perdite alimentari e idriche all’interno dell’agenda

internazionale e nazionale, attraverso investimenti pubblici e privati a favore di sistemi produttivi più efficaci;

● valorizzare la biodiversità a livello sia locale sia globale, grazie anche a indicatori che ne definiscano non solo il valore biologico ma anche il valore economico;

● considerare il rapporto tra energia, acqua, aria e cibo in modo complessivo e dinamico, ponendo l’accento sulla loro fondamentale relazione, in modo da poter gestire queste risorse all’interno di una prospettiva strategica e di lungo periodo in grado di contrastare il cambiamento climatico.

Poiché crediamo che un mondo senza fame sia possibile e sia un fatto di dignità umana, nell’Anno Europeo per lo sviluppo e in occasione di Expo Milano 2015, noi ci impegniamo ad adottare i principi e le pratiche esposte in questa Carta di Milano, coerenti con la strategia che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno elaborato per sradicare il problema della fame entro il 2030. Sottoscrivendo questa Carta di Milano noi dichiariamo di portare la nostra adesione concreta e fattiva agli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.

Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità.

 

  • Nicola Dante Basile |

    Consiglio di rivolgersi a ufficio comunicazione del Comune di Milano o di Expo

  • Attilio Galimberti |

    Dove si può acquistare una copia della Carta ? Grazie

  • Federica Canestri |

    A proposito di alimentazione, avete visto quante cose si imparano con #Focus sui cibi??!! Alcune non le immaginavo proprio, date un’occhiata http://www.focus.it/cultura/curiosita/cose-che-forse-non-sai-sul-cibo

  • Andrea Nicola Battiato |

    Mai letto una somma di banalità generiche e qualunquistiche più ipocrita e ridicola.
    Una vera schifezza.
    Non c’è una parola sull’olocausto delle creature animali, massacrate a miliardi solo per inquinare di gas serra il pianeta e per l’ingordigia delle case farmaceutiche e alimentari.
    Una carta vergognosa, da seppellire subito.

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