Il vino in Italia – Per Frescobaldi c’è la luce in fondo al tunnel: +6% nel 2013

Chi ha detto che la domanda di vino in Italia continua a fare cura dimagrante? Per Marchesi de’ Frescobaldi, la casa vinicola dell’omonimo e antico casato fiorentino, le anticipazioni sul bilancio 2013 parlano di consolidamento del giro d’affari Italia-estero: 83,5 milioni di euro, con una crescita del 4,3% della sola voce vino e un Ebitda vicino al 30% del fatturato. Ma a colpire più di ogni cosa è il focus sul ritorno a valori più dinamici del mercato domestico, con incrementi degni dei tempi migliori, addirittura superiore a 6 per cento.

<Siamo molto soddisfatti dell’ottima performance fatta in Italia, nonostante la difficile congiuntura nazionale e la chiusura, per il gruppo, dei due #winebar nell’aeroporto di Fiumicino>, ha detto l’amministratore delegato Giovanni Geddes da Filicaja prima di partire alla volta di Verona, dove domani ci sarà la pre-apertura di VinItaly (6-9 aprile) con OperaWine e la degustazione dei vini delle cento migliori cantine d’Italia, secondo Wine Spectator. Non solo “molto soddisfatti”, ma anche – aggiunge Geddes – <incoraggiati dai buoni segnali rilevati nei primi tre mesi di quest’anno>.

Quanto si viene a sapere da Firenze, bisogna dirlo, fa a pugni con la negatività che tuttora continua a pesare sull’intera congiuntura nazionale, compresa quella relativa alla filiera agroalimentare e, in particolare, dei consumi di vino. È un fatto che gli indicatori di diversi siti di analisi parlano di consuntivi con segni meno su più canali di cessione. A cominciare dalla ristorazione di ogni livello e grado, afflitta da problemi molto seri, con ritardi nei pagamenti ai fornitori, fino alle chiusure di serrande che purtroppo continuano in tutto il Paese. A questo riguardo va detto che nel caso dei due winebar Frescobaldi di Fiumicino, la chiusura attiene più che altro anche a motivazioni di riorganizzazione logistica dell’area terminal. Ma anche la distribuzione non se la passa bene.

L’istituto di ricerca IRI, per esempio, riferisce di un pesante calo vicino al 50% che colpisce il sell out del vino in bottiglia della Gdo: 517 milioni di litri di prodotto confezionato per 1,5 miliardi di valore nel 2013, a fronte di un miglior risultato dei prodotti a marchio della catena (per via del rapporto qualità-prezzo più vantaggioso) e quella del #vinobiologico. Ma qui i numeri sono ancora modesti. Dati ovviamente da non sottovalutare e, comunque, in attesa di conferme che potranno venire dai diversi appuntamenti in programma al VinItaly. Nel frattempo, non resta che augurarsi che quanto riferisce il gruppo fiorentino (oltre al marchio Frescobaldi, comprende anche Luce della Vite, Ornellaia e Attems) sia come un raggio di sole che arriva a squarciare il cielo plumbeo che da troppo tempo pesa sull’Italia.