Lo Champagne cerca il riscatto in Italia. Lo fa sostenendo una serie di eventi e degustazioni per la Penisola sostenute dal Comité du Champagne, organismo di controllo varato per legge nel 1941 e custode dell’ortodossia interprofessionale a cui tutti i produttori debbano attenersi, pena l’emarginazione dall’attività. Il primo dei grandi appuntamenti è stato la consegna del Prix de Champagne 2013 alla cantante di musica leggera italo marocchina Malika Ayane da parte del Comité alla presenza di buyer del nord Italia.
All’evento erano presenti una quarantina di marchi con 120 cuvée rappresentati dal responsabile della Comunicazione del Comité, nonché produttore Bruno Paillard. Il quale ha spiegato che gli italiani, ancorché essere ottimi clienti (sesto mercato di consumo al mondo con 6,2 milioni di bottiglie), sono anche fini intenditori di Champagne, come dimostra l’incidenza della domanda di circa il 13% sul totale importato dei vini più pregiati come millesimati e cuvée speciali.
Il riscatto però oltre che sostenuto dall’istituzione Comité de Champagne si avvale anche delle tante iniziative che un po’ tutte le grandi maison hanno messo in calendario in gro per la Penisola fino a fine anno. L’ultima è dell’altro ieri a Palermo, dove si è tenuta la sesta edizione di Panelle & Champagne, evento che mette in abbinamento le tipiche panelle siciliane con frittura di formaggi e verdure e Champagne. L’iniziativa organizzata dal sito online Cronache di Gusto e Telimar ha visto la partecipazione di alcune centinaia di wine lovers nazionali che hanno eletto miglior Champagne il brut Apanage Prestige di Vranken Pommery.
Per la casa di Epérnay si tratta della seconda volta in pochi anni: il precedente riconoscimento risale al 2010 con il brut Blanc de Noirs. E ovviamente soddisfazione alle stelle per la neo amministratore delegato di Pommery Italia, Mimma Posca (foto). Piemontese ma milanese per scelta e una laurea in Legge, Posca ha preferito alle aule di Tribunale dedicarsi al mondo del vino come brand manager. Il risultato è che da quando è arrivata un paio d’anni fa nella sede italiana di Pommerya (allora guidata da Ilario Iannone) le vendite sono decollate fino a raggiungere le attuali 350mila bottiglie. Così quando Iannone ha opzionato per altri business, dalla Francia la scelta è stata immediata sulla persona, come pure sul trasferimento della sede italiana da Rivergaro, nel Piacentino, a Milano.
Secondo produttore mondiale di Champagne con 21 milioni di bottiglie, Vranken Pommery comprende una serie di brand noti (Pommery, Heidsieck & Monopole, Charles Lafitte, vini come Porto Rozes, Terras do Grifo, Domaines Listel, Chateau la Gordonne) e ha un giro d’affari intorno a 340milioni di euro.