Giugno positivo per il sistema alberghiero turistico italiano. La maggior parte degli alberghi (indipendenti e di catena) dei capoluoghi italiani sembra avere retto bene alla crisi, anche se la riduzione dei prezzi medi di vendita delle camere (-0,1% nei 4 stelle, -1,5% nei 3 stelle) comprime ulteriormente i margini per le imprese. È quanto emerge dall’osservatorio “Italian hotel monitor” sulle performance mensili nei 45 maggiori capoluoghi di provincia italiani in termini di movimento alberghiero, elaborato da Trademark Italia sulla base delle risposte di 550 albergatori, gestori e dirigenti.
L’indagine di giugno 2013 conferma (si veda tabella Trade Mark allegata) una <eccezionale performance di Firenze, che anche in questo mese si colloca al vertice della graduatoria in termini di occupazione camere (82,6%) ed è seconda per prezzo medio (132,14 euro a camera), dopo Venezia (161,42)>. Dietro Firenze, con tassi superiori al 70% si posizionano Siena (77,9%), Roma (73,3), Venezia (72,6), Pisa (72,5), Rimini (71,1) e Padova (70,5). Chiudono la “top ten” del mese Bergamo, Ancona e Milano, con tassi appena inferiori al 70 per cento.
Per quanto riguarda il dettaglio dell’andamento mensile, 20 città risentono della diminuzione dell’occupazione camere rispetto al 2012, mentre altre 25 dichiarano aumenti di cui 7 registrano incrementi superiori a 4 punti percentuali.
Per quanto riguarda la classe di albergo o catena a quattro stelle, l’indice medio di R.O. (occupazione camere) è del 68,8% (+3,8 punti rispetto al 2012), mentre il prezzo medio è di 116,99 euro (-0,1%). Per quanto riguarda la classe 3 stelle, l’occupazione camere è in aumento di 1,1 punti sul 2012, mentre i prezzi registrano una ulteriore contrazione del -1,5% e si mantengono mediamente inferiori di circa il 50% rispetto quelli dei 4 stelle.