Come Milano (e l’Italia) celebra i 70 anni del Piccolo, Grassi-Escobar: il teatro strumento di cultura e maturità civile

Il 14 maggio del 1947 a Milano, in Via Rovello 2, veniva inaugurato il Piccolo Teatro con la messa in scena de “L’albergo dei poveri” del drammaturgo russo Maksim Gor’kij. Artefici e fondatori dell’iniziativa il critico teatrale Paolo Grassi, sua moglie Nina Vinchi e l’artista e regista per antonomasia Giorgio Strehler. In occasione dei 70 anni, da oggi e per tutto il 2017, Milano (e l’Italia intera) dedica al Suo Teatro una lunga serie di iniziative. Nell’articolo che segue, scritto per “TerraNostra”, una sintesi degli eventi in calendario.
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di Giulia Maria Basile
Nell’era del digitale e del virtuale, il teatro ci fa ancora sentire vivi. Il rapporto tra attore e pubblico, la simultaneità dell’azione e della ricezione, l’estemporaneità dello spettacolo che a ogni recita si diversifica in qualcosa: ecco cosa rende vivo il teatro. E poi ci sono teatri diventati vere e proprie istituzioni, come il “Piccolo di Milano” che il 14 maggio celebra 70 anni di attività.
piccolo-teatro-di-via-rovelloEra il 1947 quando la sala di via Rovello fu inaugurata con la messinscena de “L’albergo dei poveri” di Maksim Gor’kij, e da allora il Piccolo si è distinto grazie ad artisti e professionisti che la sua scena l’hanno calcata, diretta, resa prestigiosa nella qualità e nell’internazionalità delle sue proposte. Da ultimo il regista scomparso due anni fa Luca Ronconi, la cui impronta è tutt’ora marcata in quelli che sono i princìpi su cui si fonda l’etica di questo teatro. Che, per dirla con Paolo Grassi, co-fondatore con Nina Vinchi e Giorgio Strehler, è strumento di “impegno sociale e maturità civile”.
Non per caso, nel corso della sua storia il Piccolo si è prefissato di creare un rapporto privilegiato con i suoi spettatori e la città stessa. Uno dei suoi obiettivi è sempre stato formare ed educare il pubblico alla forma teatrale, fino a rendere di questo compito la prima missione di ciò che è per l’appunto il teatro pubblico. E ancora oggi, con la gestione di Sergio Escobar e Stefano Massini, si può dire che il Piccolo onori il proprio ruolo di “teatro per tutti”, volto com’è a “costituire un repertorio del contemporaneo e a rendere gli spettatori realmente cittadini, di Milano e d’Europa” – per usare le parole del direttore Escobar.
Per festeggiare la prestigiosa tappa dei primi 70 anni di spettacolo, a partire dal 6 maggio è previsto un ricco programma di iniziative che coinvolgerà molti spazi della città, e il cui via non potevano che darlo due spettacoli-manifesto del Piccolo. Fino al 21 di questo mese il Teatro Studio ospiterà un classico di Luca Ronconi: In cerca d’autore. Studio sui “Sei personaggi” di Luigi Pirandello, lettura nella quale i protagonisti vivono soltanto nella mente del proprio autore e prova sulla quale si sono formati alcuni fra i migliori giovani talenti che oggi la scena ci offre.
ferruccio-soleri-ne-larlecchino-di-goldoniContemporaneamente e fino al 28 maggio, al Teatro Grassi sarà riproposto l’Arlecchino servitore di due padroni, commedia di Carlo Goldoni, nella versione di Giorgio Strehler che debuttò proprio nel luglio del ‘47 e che ancora oggi vanta la presenza di un mattatore di 88 anni come Ferruccio Soleri, al quale per qualche replica si alternerà Enrico Bonavera. Non solo, perché lo spettacolo goldoniano che più d’ogni altro ha girato il mondo e che, dal 1947 a oggi, ha raccolto oltre 2 milioni di spettatori farà anche due tappe “fuori sede”.
L’Arlecchino sarà infatti ospite il 30 maggio dell’Arena Anfiteatro della Martesana e il 31 dell’Istituto Penitenziario Minorile Beccaria, a dimostrazione che il teatro d’arte può essere per tutti. Per l’occasione, uno speciale omaggio sarà dedicato a Ferruccio Soleri nello spazio dell’Ottagono in Galleria Vittorio Emanuele, dove da venerdì 12 maggio verrà inaugurata una videoinstallazione che per tre giorni proietterà la registrazione no stop dell’edizione di Arlecchino del 1993.
Diverse sono le iniziative che coinvolgono la stessa città di Milano. A cominciare dall’installazione interattiva nello Spazio Rovello 2 e lungo via Dante (6 maggio – 30 giugno) della mostra fotografica “La ricerca della bellezza”: 50 gigantografie che raccontano alcuni dei grandi momenti di spettacolo e d’arte vissuti al Piccolo dal ‘47 a oggi. Inoltre, la presentazione del volume curato da Giulio Giorello, con la collaborazione degli Archivi del Piccolo (Edizioni Corraini), che ripercorre attraverso le immagini gli spettacoli e gli interpreti che hanno fatto la storia di questo teatro. Da non perdere, anche le videoproiezioni sulle facciate delle sale del Grassi e dello Strehler, sulle quali ogni sera dalle ore 20 in poi scorreranno in continuazione le immagini tratte dalla memoria del Piccolo.
paolo-grassiSono in calendario giornate di studio organizzate con l’Università degli Studi di Milano, e incontri al Piccolo Teatro Grassi con i grandi della scena internazionale come Stéphane Braunschweig, la Shangai Academy, Lev Dodin e Thomas Ostermeier. Eventi dedicati alla produzione musicale per il teatro del compositore Fiorenzo Carpi, con la partecipazione della fondazione La Verdi e degli allievi del Conservatorio di Milano che proporranno un’antologia di alcuni suoi brani.
Giornate di approfondimento saranno riservate alla figura di Paolo Grassi (foto accanto), e per Natale in occasione del ventesimo anniversario dalla morte di Giorgio Strehler è annunciata una grande mostra fotografica a Palazzo Reale dedicata al suo lavoro settecentesco, con particolare riferimento a Mozart e a Goldoni.
giorgio-strehlerUn appuntamento imperdibile è quello di sabato 13 maggio, presso l’Istituto francese di Corso Magenta, quando si potrà assistere (ingresso gratuito, su prenotazione) alla proiezione della Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni nella versione allestita da Strehler (foto accanto) nel ‘78 per il prestigioso Odéon di Parigi. In forma integrale e in lingua francese, questa interpretazione degli attori della Comédie-Française testimonia quanto il Piccolo e il teatro italiano fossero riconosciuti nella propria arte anche in Europa.
Altri omaggi di rilievo per l’anniversario del Piccolo sono l’emissione di uno speciale francobollo, su iniziativa del ministero dello Sviluppo economico; la presentazione (10 maggio) del documentario di Rai Cultura Arlecchino segreto a cura di Felice Cappa; come pure l’evento in calendario domani lunedì 8 de “Il sentimento della parola”, una lettura di alcuni fra i pezzi più significativi del critico Roberto De Monticelli, scomparso 30 anni fa. Sicuramente un modo emblematico per attraversare mezzo secolo di teatro, e di storia del Piccolo.
Alla vigilia del 70° anniversario, il Piccolo Teatro di Milano non si fa mancare proprio niente, compreso il bilancio in pareggio per i 25.527 abbonati e per le 293 mila presenze, con il 47 per cento degli spettatori minori di 25 anni. Ma ciò che conta davvero è la promessa a mantenere l’impegno di assicurare lunghe teniture per gli spettacoli più importanti e la volontà di alimentare quelli che – a detta del direttore Sergio Escobar – sono i due capisaldi di questo teatro: “la responsabilità artistica e la centralità del ruolo del pubblico”. Così come è sempre stato.

basile.giuliamaria@gmail.com