Milano, frenesia da “fuorisalone” e sosta selvaggia al nuovo Portello

fuorisalone-2015Un mio caro amico imprenditore londinese, a Milano in questi giorni per  il Salone del Mobile, mi ha già detto che lui a Expo2015 ci verrà più volte, ma lo farà solo nei mesi tra luglio e settembre. Di sicuro eviterà l’inaugurazione e le settimane successive.

Gli ho chiesto il perché?, e lui di rimando: “Perché sarà impossibile vedere con tranquillità le tante cose interessanti che #Expo2015 certamente offrirà all’attenzione del pubblico. Soprattutto sarà proibitivo muoversi in una città che già oggi dimostra di essere vicino al collasso”.

L’oggi a cui il mio amico si riferiva, era l’altro ieri sera, quando il tepore del tramonto e gli eventi del #Fuorisalone rimandavano al caos di un tempo già visto come quello della “Milano-da-bere”. Allo stesso tempo, sbatteva in faccia ai passanti la cruda realtà di una città dal traffico impazzito fatto di veicoli a passo di lumaca, doppie colonne di auto in sosta, passi-carrai inaccessibili, autolettighe bloccate nonostante le sirene lasciassero intuire l’urgenza in corso. E naturalmente l’aria irrespirabile.

Se questo scatto di falsa dolce vita qualcuno l’ha interpretato, e riferito a gran voce, come una prova di ripresa economica, gli suggerisco di informarsi meglio su che cos’è un’economia sana che porta sviluppo al Paese.Traffico a Milano

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La riqualificazione del Portello e l’assalto al posto auto in divieto

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Fra una manciata di giorni, il 29 aprile, il Comune di Milano o chi per esso, dovrà scegliere quale sarà il futuro del #Portello. L’area, già sede degli stabilimenti dell’Alfa Romeo e, in seguito, utilizzata per attività espositive da FieraMilano che ne è proprietaria, è soggetta a lavori di riqualificazione. Lavori che presuppongono investimenti per centinaia di milioni di euro, qualunque sia il progetto definitivo.

Il Portello, chi scrive lo conosce bene, è situato all’interno di un quartiere ad alta densità abitativa confinate con #CityLife. Su una parte di esso, negli ultimi anni sono state realizzate moderne costruzioni firmate da architetti di gran nome: vi hanno preso forma palazzi per condomìni e hanno trovato spazio anche le sedi di gruppi assicurativi e multinazionali dell’industria hi-fi. Un intero building è stato scelto dalla società sportiva Ac Milan che l’ha adibito a sede generale, show room, centro commerciale e ristorazione.

Milano Portello3Tutte strutture che hanno abbellito architettonicamente il quartiere, portato occupazione, creato nuovi posti di lavoro. Ma hanno anche evidenziato tanta inciviltà, spregio per il verde, mancanza di rispetto per i pedoni e i ciclisti e un incredibile disamore per la qualità della vita. La prova?

Basta farsi un giro, ma anche solo guardando queste foto scattate da una giovane fotoreporter che ritraggono vetture in sosta anche nei pertugi meno impensabili. Eppure di parcheggi ne sono stati fatti; forse non abbastanza, ma il fatto è che quelli realizzati nei sotterranei dei palazzi sono semivuoti. Mentre per le strade, sui marciapiedi e persino nell’aiuola della rotonda, dove era prevista una scultura, trionfano in bella vista auto su auto. E pensare che si è ancora a metà dell’opera. Perché, come detto, molto resta da fare con la riqualificazione dei padiglioni espositivi 1 e 2 di FieraMilano.

Da mesi la questione è sui giornali e ciò di cui si sa è che in ballo ci sono importanti progetti sponsorizzati da grandi gruppi e consorzi internazionali di costruzioni.

C’è il un parco tematico aperto alla cultura, alla musica e alle attività museali sostenuto dal consorzio Prelios-Atelier Traldi-Hublab; la realizzazione di un villaggio sportivo indoor proposto dal consorzio Cile-Arkotecnica-Pfk; il polo tecnologico e dell’innovazione destinato alle start-up caldeggiato dalla Green Street. Tutti progetti che comprendono spazi ricettivi destinati a ristoranti, negozi, alberghi e altre attività commerciali.

Milano Portello1Alla stessa stregua di quanto si intende fare con il progetto della società calcistica #AcMilan firmato dallo studio internazionale di ingegneria Ove Arup. Un progetto che ruota tutt’intorno all’idea di realizzare un nuovo stadio di calcio semi-interrato da 50mila posti. Per il quale la società di calcio presieduta dalla signora Barbara Berlusconi sarebbe disposta a investire più di 300 milioni di euro.