Il Museo Leonardo3 di Milano dedicato a Leonardo da Vinci sembra avere i giorni, peggio, le ore contate.
Il motivo? Per sfratto da parte della proprietà, il Comune di Milano, che a quanto pare sarebbe intenzionata a riallocare per bando, presumibilmente al miglior offerente, gli spazi museali: circa 700 metri quadri distribuiti su più piani della Galleria Vittorio Emanuele, con ingresso da Piazza Scala.
Praticamente parliamo del cuore della città, a un filo di voce dalle stanze che contano di Palazzo Marino; l’angolo più strategico dell’Italia della moda, del designer, della tavola e di tutto ciò che ha a che fare con il made in Italy. Un insieme di eccellenze che fanno tendenza nel mondo e catturano l’attenzione quotidiana di migliaia di visitatori e turisti d’ogni dove.
Come appunto accade al Leonardo3, sito museale finanziato da capitali privati in attività da una dozzina d’anni, unico nel suo genere: espone una miriade di modelli, studi, disegni che riproducono opere funzionanti del geniale inventore e Maestro d’arte rinascimentale.
Nei fatti, il visitatore (280mila stimati quest’anno, il 6° per affluenza tra i musei milanesi) ha l’opportunità di fare una sorta di viaggio virtuale all’interno del variegato microcosmo Leonardesco. Esattamente quel che si ripropone di fare la mostra dedicata a “Il cavallo, il mazzocchio e il volto del Maestro”, opere prestate dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, e appena inaugurata (15 novembre 2025 – 15 febbraio 2025) con supervisione e intervento del massimo studioso vivente di Leonardo, il professore di Storia dell’arte alla Oxford University Martin Kemp.
Una occasione che doveva essere solo una festa, lo è stata, ma guastata dalla notizia dello sfratto ricevuta il giorno prima e divulgata in conferenza stampa dal curatore della mostra, nonché direttore del museo Massimiliano Lisa che ha riferito di un avviso che invita a chiudere l’ingresso del museo già dalla prossima settimana. Cioè domani 18 novembre.
Inevitabile lo stupore della sala, a cominciare dallo stesso ospite inglese che, seppure incredulo, ha con immediatezza lanciato un grido d’allarme: “Non dobbiamo perdere assolutamente Leonardo3”. Allarme ovviamente condiviso dalle maestranze del museo (25 dipendenti ) e subito ripreso dal direttore Lisa che ha dichiarato di appellarsi “al Sindaco di Milano e al Consiglio Comunale, affinché dichiarino il Leonardo3 Museo d’interesse pubblico e lo preservino come merita”.
(C-riproduzione riservata)
http://nicoladantebasile.blog.ilsole24ore.com/
e-mail: basile.nicola@libero.it; ndbasile48@gmail.com