Olio DantePortare l’olio italiano in tutto il mondo conquistando il mercato americano, giapponese e australiano. Non si tratta solo di buone intenzioni, ma di un piano industriale che il gruppo Oleifici Mataluni- Olio Dante Spa di Montesarchio (Benevento) ha in animo di portare avanti con la disponibilità di un fondo di investimento da 20 milioni di euro partecipati dal partner finanziario Usa Trinity Investment. Metà di questa dotazione è già disponibile, mentre la seconda rata è in calendario per la fine del primo semestre 2016.
A darne notizia è stato il presidente dell’Oleificio italiano Biagio Mataluni, subito dopo la firma dell’accordo con la finanziaria americana. Spiegando che, grazie a questa immissione di liquidità, il gruppo che presiede potrà portare a compimento un precedente progetto da 8 milioni di euro, finanziato nel 2014 dall’Istituto di Sviluppo Agroalimentare (Isa) e finalizzato allo sviluppo internazionale.
Il gruppo Mataluni è tra i protagonisti del mercato oleario italiano. Fondato dal nonno dell’attuale presidente nel 1934, è negli anni Ottanta che arriva la svolta con l’avvio di quello che lo stesso Mataluni – intervistato dal cronista per il libro “Olio&Vino, eccellenze d’Italia prima e dopo la crisi” (2011, Dalai Editore) – definì un <processo di ingegnerizzazione industriale del settore olio d’oliva, partendo dalla fase produttiva alla commercializzazione, salvaguardando i valori della tradizione olearia di qualità>.
Quel processo permetterà al gruppo irpino, rimasto a conduzione familiare, di svilupparsi su tutto il territorio nazionale e aprirsi anche all’export. Fino ad arrivare all’acquisizione del marchio storico Olio Dante fondato dai Costa di Genova nel 1860 e, dopo varie vicende, confluito nella multinazionale spagnola SOS Cuetara. E da questi tornato in Italia, grazie a Mataluni nel 2009.
L’arrivo del partner finanziario Trinity Investment presuppone l’apertura della gestione a manager esterni e, con tutta probabilità anche l’approdo a Borsa Valori.