Arriva Agosto e l’estate entra nel suo periodo più coinvolgente. Fabbriche per lo più chiuse, uffici a mezzo servizio, paesi e capoluoghi praticamente deserti nelle ore di massima calura. Milioni di persone in vacanza al mare, in montagna, in campagna e città d’arte.
Ovunque e per chiunque è l’occasione per fare festa senza baldoria, celebrando un evento laico o religioso che sia. Appuntamenti che ai vacanzieri, e non solo, dispensano momenti di serenità, apprendimento e condivisione su temi vari. Per chiudere banchettando con preparati tipici del luogo e innalzando calici di vino al cielo. Una ragione in più per le aziende vinicole di essere promotrici degli eventi medesimi.
Così è per Beata Panzanella, “gara gastronomica giocosa, ma non troppo”, come la definisce l’ideatore Stefano Colombini Cinelli, vignaiolo a Montalcino. Un festival che da anni si ripete nella rinomata cittadina del Brunello e che, tra oggi e domani, richiama decine e decine di improbabili cuochi della domenica cimentarsi tra fornelli e pentole nella preparazione della Panzanella. Tipica pietanza povera della terra toscana, famosa in tutto il mondo che, leggenda vuole, sia stata inventata nel periodo più buio del Trecento “per amore verso chi non aveva nulla” dal Beato Giovanni Colombini, antenato dell’omonima famiglia ilcinese. Il cui nome, insieme a Biondi Santi, è legato all’origine del vino Brunello di Montalcino.
Così vuole essere la serata Calici di Stelle che il Movimento del turismo del vino e l’Abbazia Santa Anastasia di Castelbuono, in Sicilia, organizzano per l’11 agosto, giorno di San Lorenzo, una serata “emozionale” dedicata alla buona musica e al buon cibo e vini prodotti della casa. Un luogo, quello dell’Abbazia che è quanto di più intrigante e naturale possa offrire il territorio di Castelbuono, immerso com’è tra le foreste delle Madonie. Con l’antico borgo e annesso baglio trasformati in cantina e relais de charme a fare da palcoscenico sul mare di Cefalù. Per una serata che, con la collaborazione del Centro internazionale di Scienze astronomiche Gal Hassin, si preannuncia essere magica nel vedere le stelle cadenti che squarciano la notte di San Lorenzo.
E poiché vino e cibo sono compagni inscindibili di arte e cultura del territorio, ecco che vi sono aziende e organizzazioni imprenditoriali che indossano la veste di partner di eventi culturali di gran nome, come ‘Capalbio Libri’ e ‘Cervia, la spiaggia ama il Libro’.
È il caso della tenuta Monteverro, realtà vitivinicola di recente costituzione (2003) e nome in gran spolvero sulle colline della bassa Maremma che fronteggiano l’Argentario, con il titolare Georg Weber dalle idee molto chiare su come rapportarsi con il territorio in cui opera. Ovvero producendo ottimi vini e sostenendo politiche di marketing orientate alla cultura, all’arte, al bello. Ecco allora la partecipazione dell’azienda a fianco di uno degli eventi culturali clou della stagione in Costa d’Argento. Vale a dire il Capalbio Libri, festival sul piacere di leggere che proprio in questi giorni (29 luglio – 5 agosto) tiene banco con scrittori di gran nome nel borgo medievale Capalbiese.
Piacevole e intrigante nella formula quanto accade sulla sponda dell’Adriatico con ‘Cervia, la spiaggia ama il Libro’. Qui, infatti, aziende come Deco Industrie (piadine e prodotti da forno) e Consorzi del Parmigiano Reggiano e dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena sono tra i partner di punta di una manifestazione che Confcommercio, Ascom di Cervia ed enti locali promuovono in favore della letteratura, grazie appunto al sostegno di partner privati. Un evento (26 luglio-15 agosto) che coinvolge sera dopo sera l’intera città e che, nella giornata finale di Ferragosto, si consuma in una scenografia davvero inusuale, qual è l’arrivo in spiaggia degli autori, provenienti direttamente dal mare su barche a vela tipiche della costa romagnola.
Non sempre libri, ma anche forme espressive di arte plastica, danza, pittura, fotografia. Come quelle proposte dall’azienda altoatesina Alois Lageder di Magré che nel temporary bar del Parkhotel Laurin di Bolzano, proporrà per due mesi di seguito (settembre-ottobre), una serie di eventi dedicati all’arredo di mobili di varie epoche, mostra fotografica di Theo Zierock e Hel Yes! un concept innovativo di importazione scandinava che i Lageder hanno voluto sostenere per la forte valenza che questo fotmat ha di “unire gastronomia, design e danza sperimentale”.
Come espressiva è ricca di passione per la storia patria è l’iniziativa della Poderi Luigi Einaudi , l’azienda agricola di Dogliani (Cuneo), dove Matteo Sardagna Einaudi, pronipote del primo presidente della Repubblica italiana, ha messo in bottiglia un profumatissimo assemblaggio di Chardonnay, Sauvignon blanc e Pinot grigio dedicato, con tanto di richiamo in etichetta, alla moglie del ‘presidente vigneron’, Donna Ida. Un omaggio che il pronipote della coppia presidenziale ha ritenuto doveroso fare, riprendendo un vecchio adagio per cui “dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna!” E una donna, moglie di vignaiolo, prima o poi merita sempre un grande ed elegante vino.
Che sia il bianco Langhe Doc Donna Ida o altro poco importa. L’importante che sia un grande vino riconosciuto come tale da chi il vino lo degusta, scevro da impostazioni di varia opportunità. Vini, chessò, come i due bianchi Timorasso Doc Cascina La Zerba Volpedo 2015 e il Moscato Piemonte 2016 prodotti da Cantine Volpi sui Colli Tortonesi, reduci dall’avere appena conquistato due prestigiose medaglie d’oro, rispettivamente, alla competizione organizzata dalla rivista inglese Gilbert & Gaillard e al Frankfurt International Trophy 2017. Riconoscimenti che, come dice il titolare delle cantine, Carlo Volpi, “premiano un’azienda che esporta oltre il 90% della produzione e che da più di un secolo è impegnata nel coniugare tradizione e innovazione, per contribuire alla migliore affermazione dei nostri vini di qualità all’estero”.