In nome della buona ospitalità, le Cantine Ferrari di Trento stringono un accordo di partenariato con The World’s 50 best restaurants, ovvero il network internazionale di gourmet indipendenti che da tre lustri, con l’ausilio della società di revisione Deloitte, contribuisce a redigere la classifica dei cinquanta migliori ristoranti al mondo.
L’accordo si estrinseca in ciò che il presidente della casa spumantistica italiana Matteo Lunelli (foto) definisce “un riconoscimento all’Arte dell’Ospitalità, alchimia capace di combinare in un perfetto equilibrio il servizio, l’accoglienza e la convivialità, rendendo veramente completa un’esperienza enogastronomica”. Come dire “valori che – prosegue Lunelli – da oltre un secolo rappresentano un vero e proprio stile di vita in casa Ferrari”.
The World’s 50 best restaurants non è solo una classifica dei migliori ristoranti ( viene elaborata sulla base dei voti di quasi mille opinion leader), ma è un grande evento che da tanti anni riunisce estrosi e innovativi cuochi, ristoratori e amanti del buon cibo di ogni parte del mondo. L’appuntamento annuale della premiazione che si è sempre tenuto a Londra, quest’anno (il 13 giugno) si terrà a New York, nella sede del ristorante Cipriani Wall Street, quale prima tappa di un tour mondiale.
In quest’occasione Ferrari, oltre che essere fornitore esclusivo di vino spumante, assegnerà anche il “Ferrari Trento Art of hospitality award” al ristorante che, secondo la giuria, “si sarà distinto per aver reso il servizio un elemento caratterizzante del locale, coinvolgendo gli ospiti in un’atmosfera particolarmente piacevole, fino quasi a sorprenderli”.
Per Matteo Lunelli “la scelta di celebrare questo aspetto dell’esperienza gastronomica trova la sua ragione d’essere nel fatto che noi di Ferrari, in quanto produttori di bollicine d’eccellenza e ambasciatori dell’Arte di vivere italiana, crediamo nel valore e nella cultura della convivialità e dell’accoglienza”. Ospitalità che William Drew , editore di The World’s 50 best restaurants, considera “senza alcun dubbio un aspetto fondamentale di ogni grande esperienza gastronomica”.