I vignaioli d’Italia possono affilare gli strumenti per il gran salto promozionale sui mercati internazionali. E puntare con determinazione a moltiplicare l’attuale valore dell’export di vino. Che nel 2015 ha chiuso con un consuntivo pari a 5,4 miliardi di euro, in crescita del 5,5 per cento sul 2014.
La Conferenza Stato Regioni, dopo mesi di tira e molla e aggiustamenti vari, ha infatti approvato oggi il decreto attuativo della riforma Ocm vino che autorizza risorse, aggiuntive a quelle dei privati, a sostegno di attività di promozione nei paesi terzi.
Si tratta di 300 milioni di euro ripartiti su tre anni, suddivisi tra progetti a valere su quote regionali (70%) e nazionali per il restante trenta per cento. Comunque finanziabili secondo “regole più semplici e vicine alle esigenze dei produttori”, come ha dichiarato licenziando il decreto lo stesso ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
Tra i progetti ammessi figurano iniziative di comunicazione, promozione e pubblicità, partecipazione a fiere ed esposizioni internazionali, campagne di informazione inerenti le Denominazioni di origine (Docg, Doc, Igt e produzione biologiche riconosciute dalla Ue), nonché attività di incoming rivolte a buyer e media esteri interessati a conoscere e divulgare all’estero il territorio Italia.
I progetti finanziabili dovranno partire da una quota minima di 50mila euro per ciascun paese terzo e potranno beneficiare di un sostegno con fondi europei non superiore al 50% del valore dell’investimento, più un ulteriore 30% provenienti da fondi nazionali e regionali.
Con il via libera ai fondi promozionali, per l’Italia del vino si apre una nuova e grande opportunità di crescita sui mercati internazionali. Dove il trend è improntato all’ottimismo e dove nel 2015, come già detto, si è venduto vino per 5,4 miliardi di euro, in aumento del 5,5%, nonostante le quantità siano rimaste sostanzialmente in linea con la performance dell’anno prima.
E a proposito di export, un report dell’Osservatorio del Vino informa che i vini tricolori più gettonati dai consumatori esteri sono stati gli spumanti, con 2,8 milioni di ettolitri (+15%) e 985 milioni di euro (+17%). Tra questi, il palmares è andato al Prosecco che da solo ha totalizzato 1,8 milioni di ettolitri (+30%) per 660 milioni di euro (+32%).