Bilancia commerciale Italia-Stati Uniti in forte spolvero per il Belpaese, che chiude il primo semestre 2013 con un saldo positivo di 10,2 miliardi di dollari. A tirare di più sono l’arredamento (+17%) e la farmaceutica (+22), ma i settori protagonisti che hanno performato meglio (in termini di saldo) sono moda (2,9 miliardi:+7%) e agroalimentare (1,9 miliardi:+6%), con il vino che da solo pesa per il 45% sul totale food & beverage. È quanto emerge dallo studio macro realizzato dall’Ufficio Ice di New York sui flussi di import-export tra i due paesi e di cui “TerraNostra” è in grado di darne anticipazione.
Dall’analisi emerge che nel primo semestre 2013, gli Usa hanno
importato dall’Italia merci per un valore di 18,6 miliardi di dollari
registrando un aumento del 2,95% rispetto
allo stesso periodo dell’anno prima. Il dato ha una valenza che va oltre la
positività aritmetica, giacché questa crescita si materializza in un contesto
di calo del totale americano che nel semestre è diminuito sia a livello
mondiale (1.108 miliardi di dollari: -2,1%), sia a livello Ue (187 miliardi:
-1%). Alla luce di questo, la quota di mercato dell’Italia in Usa sale
all’1,68% rispetto all’1,59% registrato nello stesso periodo del 2012,
occupando il 12° posto nella graduatoria totale dei paesi esportatori ed è
quarto a livello europeo, dopo Germania, Regno Unito e Francia.
A
livello di incidenza per macrosettori, l’analisi evidenzia la meccanica quale
primo comparto (3,8 miliardi, pari al 20,5% del total export Italia), seguito da
moda (15,6%), agroalimentari (10), chimica e derivati del petrolio (6,3),
farmaceutica (6,3), veicoli terrestri (6,3), arredamento (4,8) e macchine
elettriche (4,5). Tra i settori in calo: chimica e derivati del petrolio
(-22,3) e macchine elettriche (-6,8).
Infine
i prodotti a tecnologia avanzata (Atp), le cui esportazioni italiane hanno
registrato un valore di $2,16 miliardi, con un incremento del 12,9 per cento. Tra
le voci di maggiore peso ci sono l’aerospazio con 788,8 milioni di $, le
biotecnologie 471,6 milioni e life science per 350,5 milioni di dollari. Per i
responsabili della sede Ice Usa si tratta di indicazioni <incoraggianti e
consentono di confidare in una buona performance dell’export italiano in Usa
anche per la seconda metà del 2013>.