Verona ombelico del mondo, per quattro giorni capitale agricola. E’ quanto sta per accadere con Fieragricola, il principale evento internazionale dedicato alle attività primarie in calendario nella città scaligera da mercoledì 31 gennaio a sabato 3 febbraio. All’appuntamento, il più longevo di Veronafiere con le sue 117 edizioni su un arco temporale di 120 anni, sono attesi oltre un migliaio di espositori provenienti da tutta Italia e decine di altri paesi.
Un’occasione dove non mancherà materia di dibattito politico e fors’anche incontri-scontri su tematiche e problematiche agroalimentari che proprio in questi giorni si stanno intensificando sulla tratta Roma-Bruxelles. Materia che la politica di mestiere non si lascerà certo sfuggire, sperando che almeno in questo contesto di campagna elettorale si eviti di dire tutto e il contrario di tutto. Finendo, cioè, per non fare niente e, quindi, aggravare situazioni di per sé già intricate, di cui l’agricoltura e gli agricoltori farebbero volentieri a meno.
Ma torniamo a Fieragricola. Vasto e come sempre intrigante si preannuncia il campionario da visionare per le decine di migliaia di visitatori e le numerose delegazioni commerciali attese: avranno solo l’imbarazzo della scelta tra padiglioni dedicati ai capi di bestiame di ogni tipo e genere, ovvero a macchine e tecnologie agricole, piuttosto che ad attività e servizi ad essi collaterali. Per non dire di pratiche agronomiche innovative, modelli colturali e allevamento due tre quattro punto zero, quand’anche di prodotti frutto dell’ingegno e del saper fare contadino.
Insomma, una kermesse tutta da seguire e, come sottolinea il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, “momento di confronto e aggiornamento sui temi sia di economia e politica agricola, sia di attenzione su ciò che l’innovazione tecnico-scientifica mette a disposizione degli operatori. Nel rispetto di principi che hanno a che fare con la qualità sostenibile, la competitività e la valorizzazione delle produzioni primarie”.
Principi che i responsabili dell’ente scaligero considerano da sempre patrimonio di Fieragricola, in quanto driver funzionale alla conoscenza e alla modernizzazione del settore primario. Il cui futuro, a detta del direttore generale Giovanni Mantovani “oggi poggia su tre grandi pilastri: la specializzazione, la multifunzione e la sostenibilità, nel senso più ampio del termine. Che comprende differenti aspetti economici, sociali e ambientali”.