È vendemmia in tutta la Penisola. Iniziata con un paio di settimane di ritardo rispetto a un anno fa, la vendemmia 2013 si preannuncia – secondo Coldiretti – come “ottima annata” e in lieve aumento (+3% a 42 milioni di ettolitri) rispetto alla precedente. Se così è, vorrà dire che i prezzi delle uve non dovrebbero riservare sorprese, tanto più che la domanda domestica di vino non accenna a riprendersi. Al contrario di quanto accade all’export, tendenzialmente meglio impostato ma non per questo in condizione di fare scattare la molla dei listini.
Le prossime settimane ci diranno quanto la vendemmia di quest’anno sarà “perfetta”, per usare l’aggettivazione utilizzata con comprensibile ottimismo dal <Corriere della sera> di qualche giorno fa. Nell’attesa che sia tale, il blog “TerraNostra” focalizza la propria attenzione sul fatto che il maggior produttore di vini spumanti metodo classico e Franciacorta Docg, vale a dire la Guido Berlucchi di Borgonato (oltre 5 milioni di bottiglie per il 15% circa all’export), ha avviato da quest’anno la procedura per la coltivazione sostenibile biologica “allergen free”. Anche in questo caso il tempo (almeno tre anni) dirà se si tratta di un processo da perseguire o modificare.
Le prime uve a cadere nei cesti dei vendemmiatori dell’azienda franciacortina fondata nel 1961 da Guido Berlucchi e Franco Ziliani saranno i grappoli di Pinot Nero (foto) del vigneto Brolo, destinati alla produzione della Riserva Palazzo Lana Extrême.
Questo tipo di vendemmia, che qui l’hanno battezzata “Berlucchi green”, inizia con ritardo rispetto alla media degli ultimi dieci anni e riguarda più di 600 ettari, di cui 85 di proprietà e i restanti appartenenti a vignaioli privati con i quali l’azienda mantiene accordi di lungo termine. Le stime iniziali parlano di un calo produttivo di circa il 10% rispetto alla media dell’ultimo decennio. Calo che <non può che fare bene alla qualità del prodotto>, secondo quanto dichiara il consigliere delegato dell’azienda Arturo Ziliani (foto nel vigneto) reduce da Tokyo dove il “Berlucchi ’61 Rosé” ha vinto, quale miglior vino spumante italiano, il Japan Wine Challenge, la più importante competizione enologica del Sol Levante.