Sempre più donne occupano posti di vertice in agricoltura. Le statistiche ufficiali riferiscono che in Italia il 36% delle aziende agricole sono gestite dal gentil sesso. E sono femmine le conduttrici del 28% delle imprese viticole, il 26,5 delle cantine, il 24,8 dei punti vendita vino al dettaglio e il 12,5 per cento dei negozi all’ingrosso.
Insomma, il vino è più rosa che mai. L’esatto contrario di quanto accade nello sport, dove anche le grandi campionesse sono e restano sempre delle dilettanti. Il che uno si chiede e domanda: lo sport è anche lavoro, o no?
Anche di questo s’è parlato sabato 15 a Montalcino, a latere della consegna dei premi “Casato Prime Donne”, dove ai dati sul mondo agricolo e vitivinicolo riferiti dalla patron di casa Donatella Cinelli Colombini, ha destato sorpresa sentir dire da Sara Gama (foto da sx a dx, con Cristina Conforti e Gioacchino Bonsignori) capitana della Nazionale di calcio e della Juventus femminili, del fatto che nel mondo sportivo non vi sono atlete considerate professioniste.
“Nello sport – ha detto la numero uno del calcio femminile italiano – le atlete sono tutte dilettanti, nessuna esclusa”. Persino pluricampionesse del mondo o olimpioniche del nuoto e della scherma come Federica Pellegrini e Valentina Vezzali sono dilettanti”. Il che come minimo lascia intuire nel settore disparità di riconoscenza e trattamento, a seconda che si tratti di atleti maschi o femmine.
Incongruenza che la consegna del titolo di “Prima Donna 2018” a Sara Gama (altri premi sono andati a Cristina Conforti di Uno Mattina, Gioacchino Bonsignori del Tg5, Andrea Gabrielli del Gambero Rosso e Bruno Buchi per la fotografia) non poteva non mettere in evidenza, stante la denominazione stessa del premio patrocinato dall’ideatrice del Movimento Donne del vino, oltre che fondatrice e primo presidente del Movimento del turismo del vino in Italia.
Costituito nel 1999 sulle ceneri di un precedente premio “Barbi Colombini” risalente al 1981 a opera della madre di Donatella, Francesca Colombini, il “Casato Prime Donne” nei fatti è uno dei premi culturali più longevi promossi da aziende che operano in ambito vitivinicolo. Alla pari del premio “Fondazione Masi” dell’omonimo gruppo vitivinicolo la cui edizione 2018 è in calendario per sabato 29 settembre a Verona. A proposito del quale la giuria presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti ha reso già noti il nome dei premiati. Si tratta del Cardinale Nunzio apostolico in Siria Mario Zenari per il “Grosso d’oro”, lo scrittore Ferdinando Camon, l’egittologo Christian Greco e il magistrato Carlo Nordio per la “Civiltà Veneta”, il Master of wine e sommelier Gerard Basset per la “Civiltà del vino”.