L’operazione è stata perfezionata oggi, in occasione dell’assemblea straordinaria di Rigoni che ha deliberato un aumento di capitale riservato, appunto alla Kharis Capital. A cedere le proprie quote sono stati il Fondo Italiano d’Investimento per il 35,55% e, la parte restante, la holding di partecipazione Giochele, holding della famiglia Rigoni. Che resta socio di maggioranza assoluta con il 57,3% del gruppo.
In una nota diramata in serata, la società informa che “i fondi rivenienti dall’aumento di capitale saranno destinati a dare nuovo impulso alla crescita futura di Rigoni, in particolare attraverso l’accelerazione dello sviluppo internazionale”. Sviluppo che evidentemente necessita di un piano industriale e finanziario mirato sul medio-lungo termine, essendo attualmente le esportazioni di Rigoni inferiori a un quarto del consolidato, pari a 122 milioni di euro nel 2017.
È un fatto che Rigoni di Asiago è oggi il brand numero uno nella produzione e trasformazione di confetture e vanta la leadership nella produzione di frutta biologica, disponendo di oltre 1400 ettari di terreni a coltura biologica in Bulgaria (si veda articolo su questo blog del 5 giugno scorso).
Fondata nel 1930, è negli ultimi due decenni che il gruppo, cui fanno capo altri marchi come Fiordifrutta e Nocciolata, ha registrato un crescendo di attività sotto la conduzione del presidente e amministratore delegato Andrea Rigoni.
Quanto a Kharis Capital, si tratta di un “primario operatore finanziario focalizzato su investimenti a lungo termine in mercati consumer, con esperienza nei mercati del food biologico e un ampio network internazionale nel mondo food & beverage e della grande distribuzione”. Come dire il partner giusto per muoversi sui mercati internazionali.
Nell’operazione, Rigoni si è avvalsa della consulenza di ACube Advisory & Investments, dell’advisor finanziario Corus Corporate Finance e, per gli affari legali, dallo studio Simmons & Simmons, mentre lsa Kharis Capital è stata assistita dallo studio Chiomenti per i profili legali e da Ernst & Young per la due diligence fiscale e contabile.