Negli ultimi cinque mesi del 2014 le esportazioni italiane di prodotti alimentari in Russia hanno accusato una perdita di 1,25 miliardi di euro, con un crollo su base annua dell’11,6 per cento rispetto al 2013.
Lo sostiene la Coldiretti, secondo la quale questo vero e proprio tracollo è dovuto essenzialmente al conflitto ucraino e al conseguente embargo all’import di prodotti europei, specie alimentati, adottato dal governo guidato da Vladimir Putin. Al quale il vincitore delle elezioni e nuovo premier ellenico Tsipras ha fatto pervenire un messaggio di sostegno. Un segnale di chiaro disaccordo rispetto alle scelte adottate da tutti gli altri paesi membri dell’Unione europea.
La situazione già grave di per sé per l’export italiano potrebbe peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi: Bruxelles infatti starebbe valutando di adottare nuove restrizioni e sanzioni contro la Russia. Paese in cui peraltro si sta verificando un nuovo fenomeno dovuto alla mancanza di prodotti alimentari tipici italiani, molto amati dai consumatori russi, e ora sostituiti alla buona da prodotti made in Italy chiaramente taroccati.
I settori maggiormente colpiti dal blocco dell’interscambio commerciale Italia-Russia, iniziato lo scorso agosto, sono frutta e verdura, prodotti caseari, carne e salumi e anche pescato. Non di meno accade per altri settori: dal tessile all’arredamento fino ai mezzi di trasporto. Ma è nel comparto agroalimentare che, a detta di Coldiretti, si sommano anche i danni dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dai prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il vero made in Italy.