Grande festa, ieri, in casa Masi per la consegna dei premi Grosso d’Oro, Civiltà del Vino, Civiltà Veneta che quest’anno sono stati assegnati, rispettivamente, alla scrittrice bielorussa Svetlana Alexievich (“cronista degli eventi più importanti dell’Unione Sovietica della seconda metà del ventesimo secolo”), al tenore Andrea Bocelli, a Umberto Contarello, Mario Isnenghi e Associazione Ville Venete nella persona del suo presidente Alberto Passi.
Promosso da 33 anni dalla Fondazione Masi presieduta dalla giornalista e scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti (nella foto, al centro con i premiati e Sandro Boscaini, secondo a sinistra), il premio altro non è che “il riconoscimento che celebra l’universalità e la contaminazione dei valori delle Venezie declinati nelle arti e nei mestieri”.
Per Sandro Boscaini, patron del gruppo Masi nonché neo presidente di Federvini, “il Premio Masi dimostra sempre di più la sua anima glocal, rendendo tangibile la trasposizione dei valori delle Venezie in chiave universale, al di là delle appartenenze geografiche e culturali. In questi anni il Premio non solo ha lasciato una traccia, ma ha segnato anche un nuovo percorso in cui le diverse discipline dei protagonisti interagiscono intimamente, dando voce al cambiamento senza mai dimenticare le proprie radici”.
Dopo la firma della grande e storica Botte di Amarone, ben custodita nelle cantine dell’azienda e il cui contenuto una volta imbottigliato verrà consegnato ai vincitori, l’evento è proseguito con l’incontro dei premiati con il pubblico, cui è seguito il tradizionale spettacolo di musica classica al Teatro Filarmonica di Verona.