Sette italiani su dieci hanno paura di perdere il lavoro nei prossimi mesi e il 53% teme di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per arrivare in modo decente a fine mese. Di qui il crollo dei consumi, compresi quelli di prima necessità come il pane: otto italiani su dieci (80%) ne hanno ridotto in modo impressionante la domanda. Il tutto aggravato dal crollo della fiducia degli italiani nella classe politica, scesa al 4 per cento. Sono alcuni dati, drammatici, che emergono dall’indagine condotta su un campione di 1.600 italiani su “La percezione della crisi e il made in Italy” realizzata per Coldiretti dall’istituto di ricerca Ixè e presentata ieri al “forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione” di Cernobbio.
Il quadro ancorché preoccupante rischia di aggravarsi ulteriormente se, come emerge, un altro 35% di italiani ritiene che la situazione economica attuale tenderà a peggiorare, contraddicendo quanto si prefigge il Governo con il via libera alla Legge di Stabilità appena approvata dall’esecutivo Letta. Legge che, secondo il presidente uscente di Coldiretti Sergio Marini, pur “promettendo di non volere mettere le mani dello Stato in tasca agli italiani, in realtà manca di quel quid capace di ridare fiducia e rilanciare il sistema paese”. La dichiarazione, impregnata di politica, arriva all’indomani della decisione di Marini di volere lasciare, dopo sette anni, la presidenza della Confederazione, che l’uditorio del “forum” non ha avuto difficoltà a interpretare come propedeutica a una prossima entrata di Marini nell’alveo della politica attiva.
Marini ha cercato di sviare dal dare risposte certe sul suo futuro in politica, preferendo invece soffermarsi sulla drammaticità della situazione degli italiani, così come emerge dall’indagine Coldiretti. Ixè. Indagine che, lo ripetiamo, ha tinte molto fosche sul nostro futuro. Perché se da un lato il 14% del campione interpellato si dice convinto che nei prossimi mesi vi sarà un miglioramento dell’economia, il 51% confida in uno status quo, mentre il restante 35% ritiene di andare incontro a un ulteriore peggioramento. Un quadro difficile che coinvolge i singoli individui e con la famiglia che si trova ad avere un ruolo ancora più centrale e di sostegno per le nuove generazioni.
Infatti , se oltre due milioni di famiglie (10% del totale) oggi non hanno reddito sufficiente per fare fronte alle spese indispensabili, il 37% degli italiani è costretto a chiedere aiuto economico per arrivare alla fine del mese ai genitori, il 14% si rivolge a parenti e il 4% addirittura ai figli; solo il 14% si è rivolto a finanziarie o banche, mentre l’8% ha chiesto aiuto agli amici. Insomma “mentre negli anni passati – ha concluso Marini – erano i giovani a fare da stampella ai genitori, oggi sono gli adulti a dovere provvedere al loro sostentamento”.